La "rinuncia" profetica per amore della Chiesa
giovedì 19 maggio 2022
Quale leader oggi ammetterebbe mai di non avere le forze per assolvere con totale libertà al compito che gli è stato affidato di essere guida, modello e amministratore? Un'ammissione che invece non ebbe paura di fare Celestino V, ovvero Pietro da Morrone, che nel 1294 rinunciò addirittura al Pontificato, nella consapevolezza di non avere le energie e le doti necessarie per guidare la sua amata Chiesa in quel momento storico. Era nato tra il 1209 e il 1215 in Molise e per un certo periodo aveva provato l'esperienza monastica benedettina; ben presto, però, Pietro aveva capito di sentirsi chiamato a un'esistenza da eremita. Il suo stile improntato alla radicalità, alla semplicità e alla bontà d'animo attirò numerosi discepoli: nacquero così gli Eremiti di San Damiano, i Celestini, poi approvati da Urbano IV. Il 5 luglio 1294 venne eletto Papa: la scelta del suo nome chiuse una fase di sede vacante lunga 27 mesi. Celestino V però si rese conto di non avere le risorse per tenere testa agli interessi politici in gioco e si dimise il 13 dicembre. Morì a Fumone, prigioniero, il 19 maggio 1296.
Altri santi. San Dunstano, vescovo (910-988); beata Pina Suriano, vergine (1915-1950).
Letture. Romano. At 15,7-21; Sal 95; Gv 15,9-11.
Ambrosiano. At 24,27-25,12; Sal 113B (115); Gv 12,37-43.
Bizantino. At 14,20b-15,4; Gv 9,39-10,9.
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