giovedì 22 settembre 2011
Surrealtà. A Napoli il neosindaco De Magistris partecipa al rito con l'ampolla del sangue di San Gennaro e… apriti cielo! Sulla "Stampa" (20/9, p. 1) Massimo Gramellini – i nomi in genere non si commentano, ma qui pare superlativo di diminutivi – si scandalizza tutto per iscritto. Così: E «l'alternativa sarebbe… De Magistris che si inchina davanti al cardinale per baciare la teca»? Ieri ("Corsera", p. 39) piange deluso anche «il filosofo d'Arcais»: per lui il sindaco è «subalterno alla superstizione». Per fortuna "Il Mattino" (p. 33: «San Gennaro il rivoluzionario») si diverte a ricordare che Giuseppe Garibaldi fu più intelligente e partecipò alla festa, e Alessandro Dumas non si scandalizzò per niente… Che ci volete fare? Certe piccolezze autogestite si sentono incaricate del giudizio su grandezze secolari di popoli interi: surrealismo che si specchia nel pozzo della presunzione narcisista, ovviamente laica… Nel genere si fa avanti anche il famoso semiologo che dall'alto della sua incompetenza specifica pronuncia il suo verdetto da Sibilla bollita: «Il Papa non è un grande teologo» ("Corsera", 20/9, p. 49) ed è «grossolano» e «naif» come uno «studente della scuola dell'obbligo», ovviamente lui «in sei mesi» farebbe meglio ("Il Giornale, 20/9, p. 30)! Surreali davvero anche certe voci (Spinelli su "Repubblica", Faggioli sul "Riformista", ecc.) che ora vorrebbero il problema della guida istituzionale del Paese risolto da una «parola della Chiesa» che fosse – alla lettera – «il colpo di grazia» ("Corsera", 19/9, p. 2). Insomma: la Chiesa che «stacca la spina» ai governi della Repubblica ("Riformista", 20/9, p. 1)? E la laicità? Sciolta in un'ampolla senza santità e storia…
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