mercoledì 7 settembre 2011
Spesso in pagina la domanda sui "cattolici muti": perché così scarsa la presenza di veri "intellettuali" cattolici nel nostro panorama culturale? Pensiero esclusivo e personalissimo: forse la realtà dice anche altro. Due soli esempi. A Sarzana si è appena concluso il grande "Festival della mente", già pubblicizzato in tante pagine, e lì dopo l'apertura (2/9, ore 17.30) su 39 interventi illustri uno solo era di un "cervello" – diciamo così – ufficialmente cattolico. Poco, e ancora meno se vedi che l'argomento affidatogli era "Vie di umanizzazione". Ne segue il sospetto che di specificamente "cattolico" potrebbe esserci stato davvero poco. Forse non è andata così, ma questa è l'impressione. Ancora: ieri ("Fatto", p. 10) programma della "Festa del Fatto" alla Versiliana di Marina di Pietrasanta (9-11/9). Tra i ben 47 ospiti con diversissimi argomenti, per sabato 10 alle "ore 20.00" – altro "cervello" a prima vista cattolico – si segnala "Intervento libero" di un "Don". Che dire? Visti contesto e testi che da sempre anche ogni giorno su quelle pagine sono riservati a Chiesa, Papa e mondo cattolico in genere, ti viene qualche dubbio sia sulla presenza che sulla voce. Felice di smentite, ovviamente, ma viene il sospetto che alla base degli inviti ci sia come una specie di programma, anche inconscio, ma reale e scontato. Si invitano solo quei "cattolici" ascoltando i quali verrà spontaneo dire: «Guarda che bravo questo "don"! Com'è aperto e intelligente e democratico questo cattolico!». In attesa di inviti a cattolici che facciano dire: «Guarda com'è bello il Vangelo, guarda come è liberatore Gesù Cristo!». Penso a Tonino Bello, a David Maria Turoldo, a don Mazzolari, don Benzi. Penso...
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