giovedì 2 giugno 2011
Cattolici e politica oggi? Risposta in queste parole: «Unità sul terreno dei valori irrinunciabili», nel resto libera scelta di coscienza formata e informata. Due parti distinte, ma legatissime nella concretezza. La prima testuale qui su "Avvenire" (28/5, p. 9) con parole del cardinale Bagnasco. La seconda, conseguenza della realtà "effettuale", dice che oggi non c'è una forza politica che come tale possa rappresentare "i" cattolici, per quanto "adulti" siano. La politica divide, mentre la fede unisce. E allora? Allora libertà di scelta concreta, ma in essa ciò che conta sono i valori «irrinunciabili». Quali? "Corsera" (28/5, p. 6) a firma Gian Guido Vecchi. Nel titolo ancora Bagnasco, «L'unità d'Italia valore imprescindibile"». E conclusione, sempre Bagnasco: «Se non esiste più un partito unico esiste un terreno unitario di valori irrinunciabili" l'etica della vita su cui si fonda l'etica sociale, un legame consequenziale che non si può separare». Imprescindibile dunque l'«etica della vita» che dà forza e senso all'«etica sociale». Con questa realtà oggi un cattolico serio deve fare i suoi conti concreti, nella libera scelta politica. E se nella scelta libera, cosciente, seria e informata trova che l'etica della vita (nascente o morente) e della famiglia, o quella che ne è conseguente sul piano sociale a proposito di accoglienza, occupazione, fraternità (oltre ogni confine di razza, cultura e condizione) non sono rispettate, egli deve lottare apertamente e cocciutamente perché lo sia anche nella realtà politico-sociale per la quale è portato a scegliere. Se non lo fa, e si accontenta di una presenza insignificante, vuol dire che "porta vasi" dove già abbondano " come a Samo nell'antichità ", ed è in politica per i suoi interessi. Un guaio!
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