L'incredibile vicenda che qui ad "Avvenire" abbiamo vissuto e viviamo, tra molte solidarietà e rigorose cronache offre anche il volo di qualche avvoltoio e il riso storto di qualche jena. Nel genere si segnalano su tutti, e su fronti opposti, coloro che sanno tutto, singolarmente uniti nel tentativo estremo e aperto di chiamare in causa " nientemeno " il Papa in persona. Due casi del peggio" Indecente l'altro ieri l'"apertura" di "Libero" a tutta prima pagina - "Il Papa non perdona"! " con la ridicola affermazione che la decisione finale sulle dimissioni del direttore Dino Boffo sarebbe stata del Papa, e con motivazione: "La vicenda rischiava di minare le fondamenta stesse della Chiesa"! Capito? Dopo 2000 anni, una meschina pugnalata anonima mandava in rovina la Chiesa? Sì, perciò "Il Papa non perdona"! Cervelli meschini, e il bello " anzi il bruttissimo " è che certe bassezze fanno scuola e, gocciolando di riga in riga, sono passate da "Libero" a "Europa" che, ieri, anch'essa in prima pagina " titolo: "Quella telefonata del Papa" " ha ricostruito tra virgolette addirittura un colloquio telefonico tra il cardinale presidente della Cei e Benedetto XVI. Che dire? "Europa" come "Libero" in gara miserevole col "Giornale", a sguazzare nel fango con la pretesa di portarlo sino nei pressi del Soglio di Pietro. E il gemellaggio la dice lunga su quelli che " da ambedue le parti politiche in circuito " vogliono insegnare non solo il mestiere di giornalisti ai colleghi, ma non si accontentano e disegnano sempre a modo loro anche la vita e i pensieri della Chiesa. Una vergogna esemplare, prima ancora che due gigantesche cadute di stile. Leggi e ti vien voglia di lavarti: non le mani, come Pilato, ma gli occhi" Quanti Barabba in pagina!
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