Brossard, dalla teoria alla pratica Ritornano gli Oratori per il Re Sole
domenica 28 agosto 2011
«La musica dell'Oratorio deve essere arricchita di tutto quello che l'arte ha di più fine e di più ricercato»; così Sébastien de Brossard (1655-1730) scriveva nel suo Dictionnaire de musique, dato alle stampe nei primi anni del XVIII secolo, offrendo una connotazione precisa ed elevata a un genere che egli stesso avrebbe saputo onorare con alcune produzioni di alta fattura.
Figura eclettica nelle attività ed enciclopedica negli interessi, si distinse come appassionato collezionista, didatta, teorico e appunto come autore del primo dizionario musicale della storia, la cui fama internazionale ha rischiato di oscurare le sue doti di insigne compositore; attivo sotto il regno illuminato del Re Sole Luigi XIV, Brossard diede infatti vita a un ampio catalogo musicale di cui sono giunti fino a noi oltre duecento lavori, tra i quali risaltano per spessore e ispirazione i due oratori registrati nel disco realizzato, sotto la direzione del liutista Benjamin Perrot, dall'ensemble strumentale La Rêveuse e da un eccellente sestetto di cantanti (cd pubblicato da Mirare e distribuito da Ducale).
Pagina di forte impatto emozionale ed elegante scrittura, il breve Dialogus Poenitentis Animæ cum Deo mette in gioco un intero vocabolario espressivo che, in punta di pennello, attinge a una ricca tavolozza di colori, traendone sfumature sonore delicate ma sempre intense e toccanti.
Maggiormente articolato e ambizioso, l'Oratorio sopra l'Immaculata Conceptione della Beata Vergine è invece destinato a un organico che prevede cinque voci soliste, due violini e basso continuo, ma risulta completo solo della prima parte. Le necessità drammaturgiche legate al testo del libretto (con i suoi riferimenti alla decadenza morale dell'umanità e al conseguente intervento misericordioso del Signore), diventano per Brossard lo spunto per fantasiose combinazioni timbriche e armoniche, dove il pathos, la teatralità e gli stessi sentimenti si esprimono attraverso la sensibilità, la morbidezza, la ricchezza di ornamentazioni e gli antichi espedienti retorici, nella tessitura di raffinate trame musicali in cui i tempi si dilatano, il discorso si addensa e gli spigoli si smussano. E dove l'arte mette in gioco tutto ciò che ha «di più fine e di più ricercato».
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