Benigni rispolvera il suo “Dantedì”
sabato 27 marzo 2021
Roberto Benigni protagonista giovedì scorso del Dantedì televisivo con la diretta dal Quirinale alle 19,10 su Rai 1 e poi con Il Quinto dell'Inferno alle 21,20 su Rai 3. Di fronte al presidente della Repubblica ha recitato il canto XXV del Paradiso. Nel secondo caso è stato invece riproposto il celeberrimo canto V dalla prima cantica della Divina Commedia. Sulla presentazione che Benigni ha fatto del canto di Paolo e Francesca è stato già scritto ieri su queste pagine. Per cui, qui, ci interessa solo sottolineare come ancora una volta il popolare attore e regista toscano abbia fatto ricorso, sia pure in versione sintetica, allo schema del suo Tutto Dante che nel luglio 2006 riempì per tredici sere Piazza Santa Croce a Firenze. Nell'occasione Benigni commentò e recitò dodici canti dell'Inferno e l'ultimo del Paradiso. Dopo di che una versione incentrata proprio sul canto di Paolo e Francesca fu portata in tournée nei palasport e negli stadi italiani, mentre le serate fiorentine, opportunamente registrate, andarono su Rai 1 tra dicembre 2007 e marzo 2008. Lo spettacolo prevedeva due momenti distinti: una prima parte di sketch sull'attualità e una seconda di interpretazione della Commedia con alla fine la recita integrale del canto scelto per la serata. Sia pure in sintesi, come detto, Benigni ha fatto la stessa cosa nel Salone dei Corazzieri quando, a parte l'elogio di Mattarella, ha inizialmente scherzato sul Pd, il Partito di Dante. Niente sintesi, invece, per la riproposta televisiva del canto V Inferno. Un paio d'ore, già trasmesse a suo tempo da Rai 1, che rivedendole su Rai 3 continuano a meravigliare per le doti affabulatorie di Benigni, capace di parlare senza pause per così tanto tempo, di riuscire a conciliare serio e faceto, di spiegare (anche se a volte in modo forse un po' approssimativo o quantomeno personale) la Divina Commedia e poi di recitarla rigorosamente a memoria. Per la tv resta un modo di proporre in modo accattivante e spettacolare contenuti altrimenti ostici dal sapore vagamente scolastico.
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