martedì 14 gennaio 2020
Una barca a vela cabinata, giunta in Italia nel 2018 con sei clandestini iracheni e sequestrata dalle forze dell'ordine, sarà utilizzata per le esercitazioni dagli studenti dell'istituto nautico "Luigi Rizzo" di Riposto, nel Catanese. L'imbarcazione era stata bloccata dai Finanzieri di Catania e di Riposto, con la collaborazione dello Scico di Roma e dei carabinieri di Taormina. Il "varo" alla presenza del vescovo di Acireale, monsignor Antonino Raspanti, nell'ambito di una collaborazione tra l'istituto superiore e la Chiesa locale che si muove in seno al progetto del Parco culturale ecclesiale, diretto da don Roberto Fucile. Per l'occasione, monsignor Raspanti ha incontrato gli studenti di Riposto per dialogare con loro sulla mobilità umana e su ciò che sta accadendo nel Mediterraneo. Il vescovo ha, tra l'altro, sottolineato che il problema dell'immigrazione dipende dal divario socio-economico tra gli Stati e ha richiamato le responsabilità dei Paesi più ricchi che invece di migliorare la qualità della vita in quelli più poveri si appropriano delle loro materie prime. La dirigente scolastica Maria Catena Trovato ha spiegato che "I ragazzi della scuola potranno acquisire una valida esperienza, necessaria per le loro competenze professionali". La barca è stata chiamata "Alba" per indicare il nuovo inizio che rappresenta.
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