venerdì 28 ottobre 2011
Lupus irresistibile che interrompe la pausa... Ieri – e certo oggi – sulla stampa di tutto il mondo l'evento Assisi voluto dal Papa. E da noi? "Corsera": una bella pagina e mezza (40-41) con Julia Kristeva – "Le regole di un nuovo umanesimo" e cronaca del collega Gian Guido Vecchi; "La Stampa": intera p. 26 – "Ratzinger ad Assisi sulle orme di Wojtyla" del collega Andrea Tornielli (e rimando ad ampi reportage sul sito "Vatican Insider"). Spazio anche su molti altri giornali, grandi e piccoli, con varietà notevole di opinioni. E "Repubblica"? Si sa che da quelle parti certa attenzione su Chiesa e cattolici è una "fissa". Confermato! Ma come? A p. 40 ampio pezzo (freddo): «Quelle alleanze segrete tra i Papi e l'impero turco» nel quale Marco Ansaldo, rievoca – con bella profondità – fatti del «Rinascimento». Ma forse al vaticanista si poteva risparmiare questo fuori tempo e chiedergli piuttosto qualcosa di più attuale nel giorno in cui un grande pellegrinaggio della verità e della pace ad Assisi unisce ancora una volta i capi delle religioni e, per la prima volta, «non credenti»… A p. 36, ovviamente, c'è poi Corrado Augias: «L'impegno dei cattolici in politica». Assisi dopo Todi? Non proprio. Dopo Todi il rubrichista di "Repubblica" utilizza un lettore che si dice «cattolico praticante» per cambiare argomento ed elogiare uno spettacolo incentrato – mi scuso con i lettori – sugli escrementi (Augias usa però un termine più forte, alla Cambronne, ndr) di Gesù di Nazaret, scrivendo che per lui questo sarebbe «un atto d'amore verso l'umanità di Gesù». Questa è "Repubblica", oggi? Penso ad altri tempi e a dissensi talora forti, ma una miseria simile non l'avrei mai immaginata. Il pregiudizio e l'altezzosità antireligiosa, mascherati di cultura raffinata, mi paiono davvero una vergogna: quasi alla Cambronne!
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