venerdì 31 marzo 2017
Fare comunità, ricostruendo il tessuto sociale che l'esperienza del terremoto ha disgregato. Con questo obiettivo, rinasce la casa di accoglienza Sant'Emidio di Ascoli Piceno, distrutta dalle scosse sismiche che hanno, a più riprese, colpito il Centro Italia. I costi dei lavori di recupero e ristrutturazione dello stabile, per un totale di 850mila euro, saranno sostenuti grazie alla generosità di 20mila clienti e dei dipendenti dell'ex-Banco Popolare, ora Banco Bpm, che nei mesi scorsi ha promosso una raccolta fondi. La somma è stata consegnata ieri al vescovo di Ascoli Piceno, Giovanni D'Ercole, dal vice-presidente vicario di Banco Bpm, Mauro Paoloni.
Situata nel centro storico del capoluogo marchigiano, casa Sant'Emidio potrà ospitare anziani, persone in stato di temporanea difficoltà e persone sole o con disagi relazionali. Oltre al recupero strutturale dell'edificio, il progetto prevede anche la ricerca di allestimenti innovativi e adeguati al nuovo utilizzo per proseguire, infine, con attività di formazione e promozione della struttura per far sì che abbia una corretta funzionalità.
Ringraziando per la generosa donazione, il vescovo D'Ercole ha ricordato che «la solidarietà è strumento di speranza e questa casa sarà, spero presto, una delle realizzazioni della rinascita post-terremoto con tutti i confort possibili, e la necessaria sicurezza anti-sismica prevista». «La rinascita della casa di accoglienza – ha aggiunto Paoloni – rappresenta un buon esempio che alimenta una nuova modalità di esprimere sostegno al tessuto economico, sociale e civile».
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