Una pastorale "nuova" che parla alla storia
martedì 7 giugno 2022
Come rinnovare il volto della Chiesa? È questa domanda che ha continuamente animato i pastori cristiani lungo i secoli. Alcuni hanno risposto a questo quesito con la testimonianza della santità, vissuta come capacità di far incontrare il proprio tempo e il Vangelo. E proprio questa passione pastorale fu la cifra di sant'Antonio Maria Gianelli. Nato nel 1789 a Carro (La Spezia) e ordinato prete nel 1812 a Genova, dove ebbe come primo campo di apostolato la chiesa di San Matteo. Nel 1816 fu destinato alla cattedra di retorica in Seminario: anche la formazione dei futuri sacerdoti fu un campo in cui spese molte energie. Dal 1826 al 1838 fu arciprete a Chiavari, innovando la pastorale grazie alla creazione di alcune istituzioni caritative, educative e di sostegno al clero. Nel 1827 istituì un'opera per le missioni popolari rurali, i Liguoriani, e nel 1829 fondò la congregazione delle Figlie di Maria Santissima dell'Orto, ancora oggi conosciute come Suore Gianelline. Nel 1838 divenne vescovo di Bobbio: qui i Liguoriani divennero gli Oblati di Sant'Alfonso. Morì di tisi a Piacenza il 7 giugno 1846.
Altri santi. San Coloman di Druim Mor, vescovo (VI sec.); San Roberto di Newminster Abate (1789-1846).
Letture. Romano. 1Re 17,7-16; Sal 4; Mt 5,13-16.
Ambrosiano. Es 19,1-6; Sal 80 (81); Lc 12,35-38.
Bizantino. Rom 1,1-7.13-17; Mt 4,23-5,13.
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