Apparteneva al gruppo dei Titanosauri, grandi quadrupedi erbivori che vivevano nell'Europa meridionale. Da qui il soprannome di "Tito", che rievoca anche l'imperatore romano. Non è un caso: l'ultima, importante scoperta delle ossa di un dinosauro è avvenuta sui Monti Prenestini, a circa 50 chilometri da Roma: le ossa, fossilizzate, erano contenute in alcuni massi destinati ad un muretto a secco. Per fortuna lo scopritore se ne è accorto, ha fotografato i blocchi e, tramite un suo amico, ha spedito le foto a Cristiano Dal Sasso, paleontologo del museo civico di Storia naturale di Milano, che ha "ricostruito" il dinosauro. Dall'analisi delle ossa risulta che Tito era lungo sei metri, pesava 600-700 chili (probabilmente non era ancora individuo adulto), viveva sul litorale lungo il mare di Tetide - antenato dell'attuale Mediterraneo - ed era vegetariano. Il titanosauro sarebbe vissuto 112 milioni di anni fa, nel Cretaceo inferiore.Salgono così a cinque i resti scheletrici di dinosauri scoperti in Italia: Scipionyx, detto "Ciro", è stato il primo (sempre grazie ai ricercatori del museo milanese) ed era un teropode, un dinosauro carnivoro bipede. La presenza in Italia centrale di un dinosauro medio-grande come Tito indica che nel Cretaceo inferiore la nostra penisola doveva formare una catena di piattaforme più ampie del previsto, che consentivano il passaggio di dinosauri e altri animali terrestri tra Africa ed Europa attraverso il mare di Tetide. La scoperta aggiunge dunque importanti dati paleogeografici anche per la conoscenza della preistoria d'Italia.
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