Amianto, un dramma senza fine
martedì 24 aprile 2012
Ottimo come isolante elettrico e contro i rumori, resistente al calore e agli attacchi chimici, praticamente insostituibile. L'amianto ha un solo difetto: uccide, anche a distanza di quaranta anni.Migliaia i lavoratori direttamente colpiti dai tumori provocati dalla esposizione alle micidiali polveri e caduti sul campo delle fabbriche e degli edifici inquinati. E la strage continua, silenziosa, si allarga agli stessi residenti nelle zone dense di coperture eternit, mentre la medicina ha già calcolato un progressivo aumento della mortalità, malgrado le proibizioni al commercio del materiale, fino ad un picco di decessi tra il 2015 e il 2020. Alla memoria delle vittime è dedicata, ogni anno, la giornata del 28 aprile, come ricorrenza mondiale istituita dalla Conferenza europea del 2005 a Bruxelles.Riforma pensioni. La tutela della previdenza per i lavoratori coinvolti e per i loro familiari passa attraverso le prestazioni del "Fondo Inail per le vittime dell'amianto" (legge 244/2007) e le pensioni agevolate dell'Inps (leggi 257/1992 e 326/2003) calcolate con un aumento virtuale dell'1,50 % o dell'1,25% dei contributi lavorativi, valido per il diritto o per la misura dell'assegno mensile. La riforma Fornero non ha previsto alcuna deroga per i lavoratori esposti all'amianto, peraltro vincolati dalle norme in vigore ad ottenere, come condizione per il pensionamento, una rigorosa certificazione dell'Inail relativa al settore lavorativo e ad un tempo di esposizione di almeno dieci anni. È emersa tuttavia in questi giorni la disponibilità del ministero del Lavoro ad emanare un decreto ad hoc per abbassare la soglia di esposizione a soli cinque anni. Il presupposto indispensabile del provvedimento è una rilevazione aggiornata del settore, necessaria per quantificare le relative risorse finanziarie. Il rebus Inail. Un ulteriore fronte della previdenza si è aperto con la soppressione dell'Ipsema, l'istituto per le malattie professionali dei marittimi. Una girandola di provvedimenti relativi al settore ostacola a tutt'oggi la effettiva tutela dei marittimi interessati.La finanziaria del 2006 ha tolto all'Inail il compito di certificare l'esposizione all'amianto dei lavoratori marittimi e lo ha assegnato all'Ipsema come competente esclusivo. Nel giugno del 2010 l'Ipsema è stato incorporato all'Inail, il quale ha ripreso la sua competenza unica su tutte le certificazioni. L'accertamento dell'esposizione a bordo delle navi è reso però difficoltoso dalle condizioni lavorative estremamente diverse dai settori industriali. La completa integrazione Inail-ex Ipsema non si è ancora realizzata e tanto ha denunciato il Consiglio di vigilanza dell'Istituto. Ed ecco lo zampino della politica: l'Inail attende la nomina di un nuovo presidente/commissario. Sul designato non si è ancora realizzata una convergenza delle istituzioni interessate. I tempi si allungano e di riflesso ne risente la definizione delle istanze dei marittimi.
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