sabato 3 dicembre 2011
Ieri "Corsera", intera p. 31: Alessandra Farkas dal Connecticut (Usa) sulla St Thomas More House, aperta da 28 anni per affamati e disperati che «in moltitudine silenziosa e sofferente» fanno la fila alla sua porta dal professor Paul Kennedy, «tra gli autori più celebri del mondo», che afferma: «Indosso sempre un maglione nero; nessuno oserebbe mai alzare le mani su un religioso». Sei ammirato, ma ricordi che in genere la Farkas non è tenera nei suoi reportages con la Chiesa cattolica: anzi… Ne segue qualche estraneità se per esempio leggi tra virgolette che nel «capitolo 7 del Vangelo secondo Matteo sul Giudizio universale… Gesù promette il regno dei cieli a chi ha soccorso i poveri». È il capitolo 25! Due altri pensieri. Il primo su quel «nessuno oserebbe mai alzare le mani su un religioso». Davvero? In rete trovi i nomi di 37 missionari cattolici uccisi nel solo 2009: nomi, date e località dell'uccisione. Il secondo sulle… meraviglie d'America. Nel 2010 la sola Caritas di Roma nelle sue strutture proprie ha accolto 43.337 adulti, distribuito più pasti a 11.471, ospitato a lungo 2.027 senza dimora, 53 madri con 65 bambini, 268 minori non accompagnati, 25 malati di Aids, offerto 136.996 pernottamenti, mantenuto 988 famiglie, curato 5.420 malati, distribuito 14.000 prestazioni sanitarie, 15.000 cicli completi di terapie farmacologiche, offerto 5.431 servizi doccia, 637.156 pasti e 10.000 coperte, promosso 33 progetti di emergenza e sviluppo in 21 Paesi del mondo, impegnato 200 volontari per l'emergenza terremoto all'Aquila, e oltre 1.000 per tutto l'anno a sostegno delle attività dei 35 centri di servizi gestiti nella città. Insomma: a guardar bene, l'America la scopri anche qui.
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