Alveari a rischio: è allarme nei campi
domenica 8 dicembre 2019
Api a rischio. Produzione alimentare a rischio. Ovunque e per tutti. Non si tratta di un allarme di stampo solamente ambientalista, ma di qualcosa di molto più serio (da tempo), anche se spesso sottovalutato. L'allarme (l'ennesimo allarme), è arrivato qualche giorno fa nel corso della Assemblea nazionale della Cia-Agricoltori Italiani. Il conto è presto fatto. Negli ultimi cinque anni sono scomparsi 10 milioni di alveari nel mondo, quasi 2 milioni l'anno, oltre 200.000 solo in Italia. Colpa naturalmente dei cambiamenti climatici e dell'incuria dell'uomo. Ma perché preoccuparsi? Il motivo è semplice. La scomparsa di così tante api mette a rischio la sicurezza alimentare globale. Perché dal loro ruolo essenziale di impollinatrici dipende il 70% della produzione agricola mondiale, quindi del cibo che portiamo a tavola. Anche in Italia. Certo, prima di arrivare ad una situazione di quasi totale scarsità di cibo, potranno essere messi in atto tutti gli strumenti che la scienza mette a disposizione. Ma alcuni effetti potrebbe già sentirsi molto prima. Se non si interviene subito e in maniera integrata per la protezione delle api e quindi la maggior tutela dell'ambiente – è stato sottolineato da più di un esperto –, in tempi brevi le varietà di miele, così come ortaggi e frutta, saranno sempre più scarse, o non disponibili, prima di tutto nei mercati contadini ma poi anche nei punti vendita della grande distribuzione. Api quindi come principali aiutanti degli agricoltori. Per capire di più basti pensare che dal "servizio di impollinazione" di questi insetti provengono 90 delle 115 principali coltivazioni mondiali. Non solo miele, insomma, ma anche prodotti come mele, pere, ciliegie, albicocche, meloni, pomodori, zucchine, carote, cipolle, così come i foraggi per gli allevamenti (e quindi la produzione di latte e carne). La diminuzione di questo "servizio" avrebbe naturalmente pesanti effetti di mercato e quindi economici e occupazionali. Cosa che già, in parte, avviene già oggi. Solo nel 2019 la produzione nazionale di miele di acacia e agrumi ha fatto registrare una contrazione del 41%, fa notare sempre la Cia, con una perdita in termini economici di circa 73 milioni di euro. Api importanti, quindi, alla pari dei più sofisticati e moderni mezzi di produzione. Niente di bucolico, ma tutto molto legato al nostro futuro, alla possibilità di assicurare cibo per tutti, oltre che un ambiente più equilibrato di quello di oggi.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: