sabato 3 novembre 2018
Lo hanno costruito giorno dopo giorno, asse su asse, con tanto di stradina lastricata per arrivarci e pitture colorate per farlo più bello. È il pollaio che arricchisce l'esperienza della Oda Farm Community, la "fattoria" gestita da ragazzi disabili a Reggello. Adesso i ragazzi hanno 5 galline e un gallo di cui prendersi cura, e questa novità si aggiunge agli importanti risultati raggiunti in un anno di attività. Come l'orto, che hanno curato con grande attenzione e dal quale quotidianamente raccolgono frutta e verdura.
La fattoria solidale è stata aperta un anno fa dall'Opera Diocesana Assistenza di Firenze nel podere donato da una benefattrice, Maria Antonietta Salvucci. Una scommessa vinta: il successo di questa sperimentazione viene anche dai risultati riabilitativi. I ragazzi hanno creato un gruppo coeso, capace di organizzarsi per tenere in ordine gli ambienti e gestire i lavori agricoli. Ci sono poi i grandi traguardi personali: come quello di Massimo, che adesso sa farsi la doccia da solo, o quello di Roberta, che adesso sa apparecchiare riconoscendo gli strumenti da utilizzare. La promozione delle autonomie personali è infatti uno dei capisaldi del progetto riabilitativo della Farm.
L'agenda degli ospiti è scandita con attenzione. I ragazzi si occupano della cura degli ambienti interni ed esterni e partecipano a vari laboratori (producono saponette, candele e bellissimi manufatti in cartapesta). E le uscite sul territorio integrano il lavoro agricolo che i ragazzi fanno in loco: recentemente, ad esempio, hanno collaborato alla vendemmia di aziende del territorio. Un bel modello di collaborazione con la Regione Toscana e l'Azienda Sanitaria Toscana Centro.
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