L'eremita e carbonaio sui passi dell'infinito, monaco nello stile irlandese di san Colombano
venerdì 10 gennaio 2020
Se la biografia di sant'Aldo si è persa lungo i secoli, il suo messaggio giunge a noi con tutta la sua forza profetica: Dio va cercato nella quotidianità, perché le occupazioni di tutti i giorni possono diventare i nostri "luoghi di romitaggio", degli spazi privilegiati d'incontro con il trascendente. Secondo la tradizione, infatti, questo eremita vissuto in un'epoca imprecisata tra l'VIII e il l'XI secolo, era un carbonaio che scelse la vita "ritirata" molto probabilmente nella forma portata a Bobbio da san Colombano. Il monachesimo irlandese, infatti, era basato sua una forma mista: ogni monaco costruiva la propria cella vivendoci da solo, ma poi condivideva alcuni momenti comunitari e durante il giorno si dedicava a un'occupazione o un mestiere. Le testimonianze storiche su sant'Aldo riguardano l'antichità del culto e il luogo della sepoltura a Pavia nella cappella di San Colombano, dalla quale venne poi traslato nella basilica di San Michele.
Altri santi. Sant'Agatone, papa dal 678 al 681; san Pietro Orseolo, monaco (928-987).
Letture. 1Gv 4,19-5,4; Sal 71; Lc 4,14-22.
Ambrosiano. Ct 2,1;4,1a.3b.4a;7,6;8,11a.12a.7a-b; Sal 79 (80); Mt 22,1-14.
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