domenica 15 giugno 2008
Italia il giorno dopo. Scene di ordinario squallore. Cominciamo dal... biscotto. Il clan azzurro (diviso sulle valutazioni tecniche, unito nelle stupidaggini) dando per scontata la vittoria sulla Francia, pretende dall'Olanda una Prova Maiuscola - ovvero una goleada - contro la Romania. Con sottile (?) ironia si sbraita sull'onestà degli olandesi che dovrebbero giocare con la formazione migliore e vincere. Punto e basta. Come se la Romania non esistesse. Come se Mutu e compagni non fossero gli stessi che hanno costretto al pareggio Francia e Italia.
In realtà, dobbiamo solo pensare a battere la Francia, e come: senza dotare i giocatori di alibi preconfezionati. Continuano a tirare in ballo Svezia-Danimarca del 2004 come se fosse stato quel "biscotto" a eliminarci. Io in realtà rammento un clamoroso sputacchio indirizzato da Totti al danese Pulsen giusto per ingraziarsi gli avversari; e un rocambolesco gol di Ibrahimovic che firmò la disfatta azzurra...
Nella nostra stessa situazione è la Francia e abbiamo offerto il destro all'esagitato Domenech di fare un figurone rispetto ai nostri risibili sospetti: «Io non posso dar lezioni agli altri - ha detto il tecnico della Francia - dopo avrene appena ricevuta una dall'Olanda». Come si dice? Chapeau. Dopo le combine altrui (immagino che al posto degli olandesi noi, quelli del Calcioscommesse e di Calciopoli, saremmo lealissimi, anche se con un colpo solo potremmo metter fuori due pericolosi avversari), la congiura arbitrale. Sul gol annullato a Toni mi era sembrato di vedere in fuorigioco non lui ma Del Piero ma l'arbitro Ovrebo ha confessato: «Ho sbagliato io». Forse perchè osservo le partite con distacco (non oso dire con obiettività) ma l'errore (unico) dell'arbitro norvegese non autorizza a tirare in ballo il mitico Moreno del Mondiale 2004 e la presunta debolezza della nostra Federazione. Prima di tutto, perchè Moreno fu al centro di un vero complotto pro Corea che spedì a casa anche la Spagna: a suo tempo documentai l'inghippo, Moreno annunciò querele, non ne ho più sentito parlare.
Per finire, i nostri infaticabili e fantasiosi media sono riusciti a riabilitare anche il Donadoni in via di demolizione. Una cosa è certa: lo scontroso bergamasco ha scopero che non esiste la Squadra del Popolo, quella pretesa dai giornalisti e dai famigerati cinquanta milioni di commissari tecnici: visti i risultati, avrà capito che gli conveniva respingere i consigli e sbagliare da solo.
Se Italia-Francia dovrà essere l'ultima partita dell'Europeo (evento che non dò per scontato, sempre che l'approccio sia intelligente e non penoso come in queste ore) facciamo in modo che serva a qualcosa. Ad esempio a consacrare la maturità del più bel fantasista del calcio italiano, Antonio Cassano. Al resto penserà Lippi.
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