mercoledì 28 ottobre 2020
Simona e Gabriele del ristorante Battipalo a Lesa (Novara) hanno inviato una mail ai clienti informando che la cena sarebbe stata anticipata ogni sera alle 19. Ma non hanno fatto in tempo a ricevere risposte che il nuovo Dpcm aveva spostato la chiusura alle 18... Nonostante le annunciate restrizioni, avevano già messo in moto una riorganizzazione della loro attività, salvo scoprirne l'inutilità perché al lago, nei giorni feriali, nessuno va al ristorante a pranzo. Ma nemmeno in città, nel momento in cui si sta riorganizzando lo smart working. E così le piazze stanno diventando teatri di protesta, con posate e piatti messi sull'asfalto per dichiarare senza mezzi termini che «Siamo a terra». Ora, fra le misure del recente decreto quella della chiusura serale dei ristoranti sembra figlia più dell'istintività che del raziocinio, perché la tavola è un simbolo e se la Francia ha fatto così, sembra logico che anche l'Italia segua. Ma molti presidenti di Regione controbattono, perché nessun dato attesta che la diffusione del Covid sia avvenuta da avventori di ristorante, dove le norme per la messa in sicurezza sono costati denaro e immaginazione. E se Trento e Bolzano vanno avanti per la loro strada, con i locali aperti fino alle 22, come pure il sindaco di Sutri, Sgarbi, che disobbedisce in nome di un'autonomia autoproclamata, altrove cresce l'esasperazione con focolai di violenza che non fanno intendere nulla di buono. Eravamo i campioni della concertazione, ma a quanto pare le decisioni collegiali non sono di moda in questi tempi, allorché anche il ministro Bellanova ha dichiarato d'essersi trovata isolata di fronte al dubbio che il coprifuoco della convivialità alle 18 fosse ingiusto. Lo chef Massimo Bottura ha scritto a Conte una lettera in 5 punti, ricordando che i ristoratori sono stati protagonisti di una rivoluzione umanistica che coinvolge anche il sociale e fa esempi di come intorno a quest'attività sia cresciuto un indotto che ha portato occupazione; chiede al governo di poter respirare aria di fiducia, per mantenere una condizione attiva e propositiva. Quindi chiusura serale almeno alle 23, liquidità parametrata ai fatturati, cassa integrazione, decontribuzione per il 2021 e abbassamento dell'Iva al 4%, chiosando che la politica deve rendere «visibile l'invisibile». Riceverà risposte su almeno due di questi punti?
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