giovedì 2 aprile 2009
Piene le pagine di proclami che leggi tra compassione e sorriso. Tante e ovunque a discutere di Papi, vescovi e Chiesa. Ne vorrebbero il silenzio, e anche se "Repubblica" scrive da anni che ormai la Chiesa non la segue più nessuno, quando ("La Stampa", 23/3, p. 11) un Franceschini fresco di nomina dice che «vanno ascoltati» è subito allarme: "E Dario il 'pio' preoccupa gli ex ds" ("Corsera", 25/3, p. 6). Dovrebbero star tranquilli, ma l'agitazione è frenetica. C'è D'Alema che non si accontenta della libertà di coscienza e vuole «la linea politica» " ovviamente la sua ", c'è la Bernardini che fa il catechismo al cardinale Bagnasco " «Il preservativo è amore del prossimo» ", c'è persino Livia Turco con matita blu sul «grave errore del Papa sul preservativo» e c'è Cuperlo che ironizza: «L'altro giorno abbiamo chiuso la direzione scambiandoci il segno della pace». Già. Ci pensino: avanti così e sarà quella eterna! «È un errore tacere», insiste la Bernardini, che per non sbagliare mai, parla sempre, e pretende silenzio da Papa e vescovi. Insomma si agitano, ma non si capisce perché. Guardano all'estero: ammirano Francia e Germania che protestano contro il Vaticano, e piangono perché sono qui, dove tutto è diverso. Tu li leggi e ti meravigli. Ma perché si preoccupano? Ieri l'annuncio portatore di tranquillità era su "Repubblica" (p. 1): «Gli italiani bocciano il Papa»"Bocciato, neppure rimandato! Ma se è così perché tanto agitarsi? Forse non credono alle parole che strillano, e come i bambini hanno paura del loro buio, strillano da soli e si agitano, come mosche nel barattolo di vetro? Forse"
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