martedì 6 novembre 2018
Capriole. Qui lo dico, ma poi potrò negarlo: anche la pagina è mobile... Ma se capita sulla stessa pagina, stesso giorno, qualcosa non fila e si supera il confine del ridicolo. Mi torna in vista un ritaglio di “Libero” (11/8, p. 6) con questo titolo: «Bergoglio piace agli atei, e non ha influenza sui fedeli». Tesi di “esperto” in materia che racconta quello che per lui è il fallimento di papa Francesco, e stesso giorno si aggiunge anche Fausto Carioti (p. 1 e interno ampio) con strillo provocatorio: «Facciamo Salvini Papa. I cattolici lo preferiscono a Francesco»! C'è anche la tabella della popolarità che però dà al Papa un 71%, più di tutti i concorrenti: sempre una bella cifra. Opinioni, magari superficiali e volutamente distorte, ma è libertà! Il bello è che il giorno dopo – pieno agosto, mese di svaghi e vacanze – stesso “Libero” offre quasi l'intera p. 12 con questo titolo: «Settantamila giovani dal Papa anziché andare in Riviera». Nel sommario leggi: «Sono venuti da tutta Italia solo per sentire la sua parola». Testuale! Con entusiasmo crescente: «Il caldo non li ferma... Servono buoni maestri... Basta droga... Ci sono perfino tante bandiere tricolore... pregano con il Papa in un silenzio scandito di gratitudine... » Rileggi. Che dire? Qualcuno da quelle parti, pur senza meritare un quadro alla Caravaggio, all'improvviso e senza dirlo a nessuno è caduto sulla via di Damasco, o magari su via della Conciliazione, ma certamente la capriola è notevole, e con una bella differenza. Paolo si è trovato cieco temporaneamente, dopo la “caduta”, mentre da quelle parti la cecità di tanti, quasi tutti, è evidente da “prima”: almeno 5 anni di confusione di vista e di polemiche. Libero... cambiamento di opinione, libera caparbietà di cercare “padrini” potenti anche mettendo a soqquadro la cronaca e l'evidenza. Contenti loro...
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