giovedì 9 febbraio 2017
Sorprese... Ieri un annuncio: «La Sinistra chiude il cerchio: il popolo non esiste»! (“La Verità”, p. 1). Francesco Borgonovo cita Michele Serra: «Non esiste il popolo, esistono le moltitudini di individui che si raggruppano e si dividono (...) cambiano vita e cambiano idea». È sorpreso, Borgonovo, e ricorda come un tempo anche Margaret Thatcher sentenziasse: «Non esiste una cosa chiamata società». La Destra raggiunta e sorpassata da quella Sinistra che un tempo cantava “Avanti popolo!”, orgogliosa di una solidarietà detta “di classe”, ambigua per tante ragioni, ma reale. Contrordine! Si può ancora parlare di un «bene comune», se non c'è più «società», ma solo «moltitudini di individui»? No! E per caso sempre ieri su prime pagine aperte anche ai casi di suicidio si pubblica la lettera di una persona giovane, disperata perché si sentiva tradita da tutto e da tutti. Troverà una pietà infinita – penso e credo – mentre ascolto Francesco che all'Udienza ricorda al suo «popolo» i poveri e i sofferenti, tutti e ovunque. E già. Esiste un «popolo», e il Vaticano II lo ha ribadito restituendo alla Chiesa un nome antico, «Popolo di Dio» che non esclude nessuno, cerca di abbracciare tutti, fondato su una «fraternità» ben più solida di quella proclamata e tradita nel 1789 e poi nel 1917, restituendole il fondamento totale, la «paternità» universale di Dio. Esiste quel «popolo» allora, che ha anche un «bene comune» al servizio del quale tutto va messo, ovunque e sempre, senza confini di razza, di sesso e perfino di religione chiusa su misure umane nostre. Controtendenza di Chiesa? Certo, e constatata in tanti modi, terra terra e anche più in alto. Ancora ieri leggo (“La Stampa – Vatican Insider”): il 13 marzo in San Pietro «per la prima volta i Vespri anglicani». Un popolo si fa anche preghiera, e apre cammini un tempo inattesi, ora reali...
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