giovedì 22 novembre 2018
Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà. Così Italo Calvino, nella sua opera "Se una notte d'inverno un viaggiatore", definiva la lettura. L'Università di Foggia, condividendo tale fascino, ha preso le mosse dal più famoso progetto londinese Books about Town e ha celebrato la letteratura italiana. E come la capitale britannica qualche anno fa si era colorata con meravigliose Panchine Letterarie, ecco che le corti dei dipartimenti dell'Ateneo foggiano si sono arricchite di evocative sedute a forma di libro. Le Panchine Letterarie dell'Università, decorate da quattro studenti dell'Accademia di Belle Arti di Foggia, sono state consegnate martedì 20 novembre unite a un allestimento fotografico che ha raccontato le varie fasi del progetto, durato oltre un anno di lavoro. Le opere a cui sono ispirate le Panchine Letterarie dell'Università di Foggia sono "Novecento" di Alessandro Baricco (Dipartimento di Economia), "Un uomo" di Oriana Fallaci (Dipartimento di Giurisprudenza), "Io non ho paura" di Niccolò Ammaniti, laureato Honoris Causa a Foggia (Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell'Ambiente), "La lunga vita di Marianna Ucrìa" di Dacia Maraini, laureata Honoris Causa a Foggia (Dipartimento di Studi Umanistici) e "Il conto delle minne" di Giuseppina Torregrossa (Polo Biomedico - Dipartimenti di Area Medica). Le panchine (finanziate dalla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia e dell'Accademia di Belle Arti), sono in pietra ricostruita con finitura levigata (dimensioni: 160x55x76h) e sono state realizzate da Manufatti Viscio di Apricena, località alle porte del Gargano, rinomata e apprezzata proprio per le sue cave di pietra.
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