martedì 8 agosto 2023
Un canto misterioso e magico: «Tuo padre giace sul fondo, a cinque tese, e già le sue ossa sono corallo, perle quelli che furono i suoi occhi. Niente di lui è destinato a svanire, ma a subire un mutamento dal mare, in qualche cosa di ricco e strano». Un giovane naufrago si sveglia sulla riva, miracolosamente salvo. Ricorda solo un’improvvisa e furiosa tempesta, gli alberi schiantati, e poi lo scafo squassato. Sulla riva lo desta una voce, magica, come un soffio: quella di Ariel, spirito del vento, che agisce per conto di Prospero, il mago che vive nell’isola. Esule: era duca di Milano, suo fratello gli ha usurpato il trono, e ora Prospero vive con la giovane figlia, la dolce Miranda, nella grotta sull’isola caraibica della Tempesta, un capolavoro di Shakespeare. La tempesta che ha schiantato la nave e affogato i suoi occupanti è in realtà un inganno, un sortilegio di Prospero. Ferdinando è convinto che tutti siano affogati, a partire da suo padre. Si scoprirà, nella commedia, che non è così, ma il canto di Ariel svela una verità profonda: gli occhi sono divenuti perle, le ossa corallo. Ma, sussurra Ariel, cioè Shakespeare, questa non è morte: corallo e perle sono simboli di vita che perdura. La tempesta è illusoria, la morte apparente. Il segreto della Tempesta. © riproduzione riservata
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