scaffale basso 6 settembre
lunedì 7 settembre 2015
La felicità nella prospettiva del cane è fatta di passeggiate quotidiane e posticini comodi e tranquilli (magari sul divano) in cui schiacciare lunghi pisolini ma più ancora brulica di ciotole piene di cibo gustoso e bocconcini fuori pasto conquistati per simpatia. Felicità è affetto dato e ricevuto, è quella sfilza di coccole che gli umani raramente negano ai propri amici a quattro zampe. I padroni si assomigliano un po’ tutti e i cani imparano presto come accontentarli in cambio di pappe e attenzioni. Come? Magari riportando la pallina a comando, offrendo la zampa o mettendosi a pancia in su per farsi fare tanti grattini. Salvo rare eccezioni, la vita da cane in famiglia non è affatto male se non si trascurano alcuni accorgimenti. Il cucciolone meticcio protagonista di questo albo, scritto e illustrato a quattro colori da Jo Williamson per le edizioni Nord-Sud (13,90 euro) ha tante
idee in proposito, collaudate dall’esperienza che vuole condividere con i pivellini in cerca di famiglia. Vita da cane è una simpatica guida alla felicità domestica canina che con il sorriso va al cuore dell’amicizia tra uomini e animali. Un volume che mamme e papà possono leggere e raccontare ai loro piccolini. Dai 5 anni.

Piccolo orso questa volta non ha colpa dei guai in cui si caccerà. In una notte gelida e nevosa con l’inseparabile genitore ha trovato riparo in un grande magazzino, un posto decisamente inadatto al letargo. Il giorno dopo, infatti, Orsetto finisce tra le braccia di un bambino che, scambiandolo per un peluche lo porta con sé in un viaggio interminabile e avventuroso in auto, in treno e in nave. Toccherà a Papà Orso lanciarsi come al solito all’inseguimento del piccolino. Impresa non facile: occorrerà sfidare il caos dei trasporti e l’ingorgo dei vacanzieri diretti ai tropici, la moltitudine che si accalca sulla nave da crociera, la spiaggia super affollata e la baraonda del villaggio vacanze dove la musica travolge tutti.Dopo Una Canzone da Orsi e Pupupidù Orsi in pista, ecco Un ballo da orsi, ultima avventura itinerante di Papà Orso e Orsetto, creature nate dall’estro di un illustratore esuberante come il francese Benjamin Chaud. Inconfondibile con le sue grandi tavole eccessive quanto divertenti, traboccanti di personaggi e cose da non perdere di vista, di dettagli che invitano ad aguzzare lo sguardo e di particolari che ingannano gli occhi. Pubblica l’editore Franco Cosimo Panini (14,50 euro) per lettori di ogni età, a cominciare dai 4 anni.

Le raffinate e singolari illustrazioni di Laëtitia Devernay, giovane ma già pluriupremiata artista parigina, fanno di questo albo un volume sicuramente utile al gioco dei piccoli lettori che ancora non sanno leggere ma più ancora interessante per un pubblico appassionato alla grafica. Bestiario meccanico. Animali straordinari, veicoli fantastici (Terre di mezzo; 15 euro) si dipana in un sottile gioco a sorpresa di confronti, similitudini ed analogie tra animali e mezzi di trasporto. Del resto le acrobazie di una libellula hanno molto in comune con quelle di un elicottero, così come il bruco della falena può ricordare il vagone di un metrò. E il pipistrello con la sua apertura d’ali non allude forse al leggerissimo deltaplano? Osservate le giraffe dal collo chilometrico e vi scorgerete le silhouette delle gru che svettano nei centri urbani. Guardate la piroga e vi vedrete il coccodrillo, la ruspa
il granchio; individuate nel camion dei pompieri la sagoma dell’elefante… Qui più che mai ci si accorge di quanto la realtà e la fantasia si possano sovrapporre in un gioco di spaesamento senza confini. Dai 5 ai 99 anni.

Ellie non vede troppo spesso suo nonno. Lui è uno scorbutico scienziato e da sempre ha disapprovato la scelta di sua figlia, la mamma di Ellie, di dedicarsi al teatro. Alla nipote però è sempre sembrato vecchio: con le rughe, i capelli grigi e il bastone per reggersi meglio in piedi. Perciò quando un giorno si presenta a casa sua Melvin, un ragazzino esile, magro come un chiodo e l’aria un po’ appannata da tredicenne che dice di essere proprio suo nonno, Ellie non crede ai propri occhi. Merito della scienza spiega il nonnetto che sostiene di aver scoperto un sistema rivoluzionario di rigenerazione cellulare per invertire il processo di invecchiamento. Insomma la formula dell’eterna giovinezza a cui è essenziale, però, una particolare specie di medusa che l’uomo deve recuperare dal laboratorio da cui è stato estromesso. Saranno Ellie e un suo amico a dargli una mano con una serie di appostamenti e incursioni non senza rischi. La frequentazione tra il nonno ragazzino e la nipote però, sebbene paradossale, ha i suoi aspetti positivi: i loro continui dialoghi aprono a Ellie, che si affaccia alla scuola media, orizzonti prima sconosciuti sul mondo della scienza che ha elettrizzato il nonno. Il quale avrà anche scoperto un sistema per ringiovanire ma, in quel corpo da quattordicenne mantiene un cervello di settantasei anni… Firmato da Jennifer L. Holm, autrice californiana cresciuta in una famiglia di medici, Il pesce rosso numero 14 (Rizzoli; 15 euro) è un romanzo che unisce leggerezza a contenuto. Con umorismo la storia tocca il tema spinoso della responsabilità degli scienziati e della ricerca con le sue conseguenze sulla vita degli uomini. Alcune meravigliose altre terribili. Scoperte che sempre devono guardare avanti, mai portare indietro. Cosa c’entra poi il pesce numero 14, i lettori devono scoprirlo da sé. Dai 13 anni.

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