scaffale 6 giugno
venerdì 5 giugno 2015
Nonostante i suoi dodici anni Ivan De Rossa è un affabulatore nato. Anche le cose più banali nei suoi racconti diventano storie infinite, piene di divagazioni, parentesi, prolungamenti e riflessioni dense di dettagli curiosi e spiritosi. Perciò quando la professoressa di lettere assegna il compito delle vacanze chiedendo agli studenti di raccontare la cosa più incredibile che sia successa loro – che è l’incipit del romanzo -
Ivan va a cascata, con una storia vera che ha dell’inverosimile, capitata a lui e ai suoi quattro amici. Prendendola alla larga, raccontando di tutto e di più, offrendo uno spaccato della vita degli adolescente in famiglie per molti versi mal sopportate, vissute come un freno alla propria libertà, in una Torino di periferia, Ivan arriva al dunque dopo molte digressioni e molte pagine, assolutamente godibili. Fatale si dimostrerà lo strano incontro con un personaggio indecifrabile, un tale Franz, che sembra saper tutto della vita dei ragazzini e prendendo alla lettera la loro irrequietezza e l’insofferenza nei confronti delle regole di casa, li sfida ad affrontare in una realtà parallela il potere delle parole e del desiderio, facendo sì che La cosa più incredibile – che dà il titolo al romanzo (Salani; 14,90 euro) – accada. Raccontando l’avventura di Ivan e degli altri con una narrazione spigliata, brillante e immediata, in cui il monologo interiore si intreccia continuamente al labirinto delle storie di vita, Christian Frascella ne accompagna con divertita leggerezza il percorso di consapevolezza. Verso quel che conta davvero nella vita reale. Dai 12 anni.

Terzo caso (e terzo volume) della serie con protagonista il giovane Sherlock Holmes, non ancora famoso ma già insuperabile nella capacità di osservazione e nell’istintiva arte di non trascurare alcun dettaglio nell’indagine. Con un destino e un’abilità da investigatore scritti nel proprio dna anche questa volta il giovane Holmes, schivo, introverso e senza amici, riuscirà a ordinare con diligenza scientifica gli indizi che sfuggono ai più e infine arrivare alla soluzione dell’enigma con la forza della deduzione. Battendo sul tempo e nella sostanza la stupidità e la superficialità di tanti detective. Il mistero de La ragazza scomparsa (Feltrinelli; 14 euro) ruota attorno al caso della sparizione a Londra di Victoria Rathbone, quattordicenne figlia di un membro della Camera dei Lord, spietato sostenitore di pene più severe per battere la criminalità. Rapita in pieno giorno, la ragazza sembra scomparsa nel nulla. Né la richiesta di un forte riscatto apre qualche spiraglio. Dov’è Victoria, che fine ha fatto e chi l’ha rapita? Sherlock sembra già sulle sue tracce, crede di aver risolto l’enigma quando Victoria riappare sana e salva al braccio del padre. Il caso ovviamente non è finito, né tantomeno l’indagine del giovane Holmes che metterà in campo il suo inequivocabile fiuto. A questo punto siamo appena a un terzo delle pagine del romanzo, che non deluderà gli appassionati del genere, e molto deve ancora succedere. Dai 12 anni.

Dopo Il mio primo Don Chisciotte, l’editore Donzelli propone una delle più esilaranti commedie dell’arte francese, Il malato immaginario di Molière, nella ricercata e preziosa versione analogamente illustrata da Félix Lorioux, uno degli illustratori più popolari in Francia tra Otto e Novecento. Ma se la riscrittura del capolavoro di Cervantes faceva breccia nell’interesse anche di lettori più piccoli, Il mio primo Malato immaginario (22 euro) sembra prevedere un target un po’ più alto, un lettore più grandicello in grado di apprezzare in pieno la complessità della narrazione oltre che la pregevolezza delle tavole di Lorioux. Autentici gioiellini pieni di umorismo che ben ritraggono ridicolmente la lagna ipocondriaca del povero Argan tutto compreso nella sua psicosi, indaffarato ad auscultarsi, a confrontare ricette e prescrizioni e a subire salassi e clisteri. Accanto i medici parrucconi ridicoli e ipocriti lì ad assecondarlo e l’avida seconda moglie Zelina finta devota ad Argan, interessata a spillargli i sui beni. Per fortuna ci sono la servetta Antonia, bocca della verità e Angelica, innamorata del bel Cleante, contrastata dal padre a cui vuole un gran bene… Meravigliosa satira sulla medicina dell’epoca ma non solo, questo è un libro per tutti.
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