Scaffale basso
martedì 14 aprile 2015
Dedicato agli adulti, con un incoraggiamento: non farsi scoraggiare. Non avvilirsi se il bambino a cui si cerca di recitare una
filastrocca, di leggere una storia o mostrare un’illustrazione, reagisce con disinteresse o noia o peggio con un moto di stizza facendo volare a sorpresa il libro. Non scoraggiarsi se alle prime prove ci si sente impacciati e maldestri. Gli inizi sono inizi ma
ci si può allenare: a scaldare la voce, a far scorrere le parole e a modularle nel tono, a trovare i libri giusti, il posto perfetto e la posizione ideale. La regola generale però riguarda la volontà di lasciarsi coinvolgere totalmente dal gioco di tenerezza che lega chi parla e chi ascolta. Si diventa lettori leggendo e – è assodato da fior di studi - scoprendo ancor prima di saper leggere il piacere di una voce familiare che parla con trasporto davanti a un libro, sulle ginocchia di mamma o papà, stretti da un abbraccio.Ma non si tratta solo dei benefici di cui
i bambini godranno, la condivisione di storie lette ad alta voce è un’opportunità anche per gli adulti – che magari dai libri si sono allontanati – a loro, ne siano certi, si spalanca un mondo fatto di sorprese e meraviglia. Ma come e quali libri scegliere, come leggere le figure, quanto tempo dedicare alla lettura? Torna in libreria in un’edizione aggiornata Leggimi forte, un saggio storico che si propone, come recita il sottotitolo, di “accompagnare i bambini nel grande universo della lettura” (Salani; 14 euro).
Un’autorevole esperta di letteratura per l’infanzia, Rita Valentino Merletti – autrice di numerosi saggi sulla promozione della lettura e sulla lettura ad alta voce – e uno scrittore – Bruno Tognolini,
autore di programmi televisivi e testi teatrali, poesie e filastrocche per bambini e non solo, si alternano capitolo dopo capitolo per raccontare tra esperienze personali, riflessioni, strategie e suggestioni come i libri possono unire bambini e adulti. E regalare grandi scoperte insieme.

Ancora Rita Merletti Valentino, questa volta in coppia con Luigi Paladin - psicologo, bibliotecario, esperto di letteratura per l’infanzia, professore di Psicologia sociale e Tecniche di animazione della lettura all’Università di Brescia - con un saggio che dice tutto dal titolo: Nati sotto il segno dei libri. Il bambino lettore nei primi mille giorni di vita, edito da Idest (15 euro). Mille giorni, ovvero i primi tre anni. Di carne al fuoco i due ne mettono parecchia, spiegano, insegnano, consigliano, suggeriscono ma sempre con il garbo degli educatori e la chiarezza dei professionisti.Questo libro ci dice quanto sia essenziale iniziare a leggere e raccontare bene fin da subito, ci apre il mondo dei neuroni specchio e delle nuove scoperte delle neuroscienze a proposito della lettura. E naturalmente ci racconta della immensa varietà dei libri che si possono proporre a un bimbo piccolo: libri di stoffa, di carta e libri digitali, con grandi illustrazioni, con le alette da sollevare e i pop up davanti a cui sorprendersi. Libri per divertirsi insieme. E infine ci aiuta a scoprire quanto sia appagante la lettura ad alta voce e quanto si può imparare dei bambini dal loro atteggiamento rispetto ai libri. Non potrebbe mancare uno sguardo sulla letteratura per la prima infanzia: la segnalazione di centocinquanta libri con cui cimentarsi in letture di qualità. (Informazioni su www.liberweb.it)


Prima educatrice di nido d’infanzia, poi maestra, libraia, co-fondatrice della libreria Giannino Stoppani di Bologna, insegnante all’Accademia Drosselmeier, la scuola per librai, fine conoscitrice della letteratura per l’infanzia e nel frattempo mamma, assidua lettrice desiderosa di sperimentare con il proprio figlio la condivisione di tutti quei libri che le erano passati tra le mani e rimasti nel cuore. La carriera di Grazia Gotti è stata per trent’anni un’immersione totale tra i libri,
compagni di vita oltre che “testi di pedagogia, fonti di sapere e di riflessione, sguardi sull’infanzia”, come spiega lei stessa; scoperte piene di incanto, amori coltivati nel tempo, letti e riletti. E’ nato da una riflessione sui primi sei anni di un bambino, alla luce della propria esperienza personale, questo saggio intitolato Ne ho vedute tante da raccontar (Giunti, 10 euro): un canone, un catalogo di autori e illustratori, titoli e temi “che ogni bambino può frequentare giorno dopo giorno, sera dopo sera, proprio come facciamo noi adulti, se amiamo leggere”. Una biblioteca ideale per la prima infanzia che comprende gran parte del Novecento e arriva ai nostri giorni. Si parte dai libri tattili, caldi e lavabili, succhiati più che letti dal bebè, e si arriva alle soglie della lettura autonoma, alla vigilia dell’entrata a scuola, passando per gli indistruttibili cartonati e i tanti personaggi già entrati nella cerchia dei classici, da Spotty alla Pina, da Babar a Ortone a Elmer alla Pimpa, dall’orso Piuma a Paddington, da Peter Coniglio alla maialina Olivia al mondo di Richard Scarry. E poi i grandi autori come Leo Lionni, Gianni Rodari, Bruno Munari, Maurice Sendak, Tomi Ungerer, Antony Browne e tanti altri. Alcune scelte sembreranno parziali o discutibili come sempre quando si propongono liste e cataloghi e alcuni si chiederanno perché certi libri sì e altri no. I cataloghi, come i consigli di lettura sono sempre unilaterali. Ma hanno il pregio di suscitare curiosità, invogliare a metter mano alla libreria, rispolverare i vecchi amici o annotarsi quelli persi nella memoria e nel tempo. E ad aggiustare la lista con altre entrate, assecondando e promuovendo i gusti del nostri bimbo lettore.

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