mercoledì 3 ottobre 2012
Cerco sul Dir, l'ottimo Dizionario Italiano Ragionato, la parola "sostenibilità". Trovo questa definizione circolare: «La qualità di ciò che può essere sostenuto». Guardo allora il verbo di origine, "sostenere", e leggo: «Reggere, Sopportare, Nutrire, Proteggere, Rafforzare con argomenti validi, o simili, sempre con l'idea di un onere, di un incarico da assolvere». In anni recenti, applicato alla società e all'ambiente, il termine è stato scelto per indicare l'equilibrio tra il soddisfacimento delle esigenze presenti e la possibilità per le generazioni future di sopperire alle proprie. Sostenibilità implica la capacità di generare reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione; di garantire condizioni di benessere - sicurezza, salute, istruzione - equamente distribuite per classi e genere; di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali; di assicurare condizioni di stabilità, partecipazione, giustizia. Sotto ("sostenere" da "sub + tenere") c'è il pensiero che il pianeta e chi di volta in volta lo abita siano un unico grande organismo. Per alcuni è una convinzione e un impegno: sanno che vivere in modo sostenibile significa curarsi di ciò che siamo. Per troppi invece è solo una parola in voga, l'adesione a una tendenza nuova. Cerco sul Dir la parola "insostenibile".
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