mercoledì 15 maggio 2013
Ieri sul “Fatto” (p. 9), sotto un logo che annuncia “Romanzo criminale”, ma che non c'entra niente, la notizia è questa: «Francesco abdica da sovrano, ma solo sull'Annuario»! Hanno letto una pagina dell'Annuario dove il titolo, «Sovrano della Città del Vaticano» non c'è, e si sono entusiasmati. È stato precisato subito, dalla Santa Sede, che in altra pagina il titolo c'è, nero su bianco, e quindi nessuna “abdicazione”. E dunque? Il sospetto è che da quelle parti l'entusiasmo dell'annuncio sia dovuto all'idea che a sparire sia «il Vaticano» – come cantavano inni anarchici che fanno tanta nostalgia, vero? – ma l'impressione realistica è che l'evento sia ancora lontano, e del resto sempre lì, sempre loro, concludono con recenti parole di Francesco: «Meno burocrazia e meno sovrastrutture». Appunto! Varrà la pena di rassegnarsi, per coloro che in fin dei conti non hanno ben digerito la storia italiana, in particolare quella dal 1870 in poi. Non per nulla di recente qui citavo un leggiadro articolo di "Repubblica" ove si scriveva l'Italia ha la disgrazia unica di avere «all'altezza dello stomaco» nientemeno che la Chiesa cattolica, che per molti da quelle parti spesso è solo “il Vaticano”, uno “Stato straniero”. Sono straniti, perciò: con quel peso sullo stomaco, e vanno capiti… Ma gli effetti sono eccessivi. Di recente lì, per esempio (12/5, p. XIII dell'inserto di Roma) c'era una pagina intera – «Papa Silvestro II tra Satana e matematica» – in cui a cavallo dell'anno 1000 storia e leggenda, fatti e calunnie, fantasie crudeli e orrori venivano mescolati, tutti sullo stesso piano. Il lettore beve? Sì, ma è anche “sovrano”: se l'acqua sa di veleno non abbocca…
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