sabato 2 novembre 2013
Ieri "Messaggero" (p. 1 e 15: «La polemica. Salta lo spettacolo. Fo accusa il Vaticano. La replica: "non ne sapevamo nulla"»! Solenne per il suo Nobel come il vecchio professore di Bergman nel "Posto delle Fragole", Fo voleva la sala dell'Auditorium di via della Conciliazione per lo spettacolo sul libro di memorie politiche postume della sua Franca, ma l'ente che la gestisce non gliel'ha concessa. Apriti cielo! Proprietaria della sala risulta la Santa Sede e allora il solito "ritornello" di Fo contro la censura si fa "strillo" contro il Vaticano, che però replica di non saperne nulla. Sorpresa? No! Da una vita lui campa sopra la panca del farsi vittima di censure che sempre da lì verrebbero. "Mistero Buffo" in Rai o altrove, sempre colpa dei preti, che per fortuna nel caso del Nobel avrebbero fallito il boicottaggio. Pubblicità da gran clown di una sola "mossa"! Troverà presto la sala, ma trova subito grandi rilanci: ieri "Repubblica" (p. 1 e dentro) e Tg di varia amenità. A proposito di "giullari", c'è altro. Certa prosa ironica che si sottrae a ogni critica dicendosi "satira", anche a firma illustre, non esita a deridere anche ciò che per altri – tanti purtroppo, vero? – dovrebbe almeno essere rispettato. Ecco perciò ("L'Espresso", 31/10, p. 11) la risata colta a firma Michele Serra: «Per i lefebvriani Priebke è risorto… Il fatto sarebbe accaduto tre giorni dopo la morte. E ora il criminale nazista siederebbe alla destra di Dio…». Leggi e pensi che per questo – anche per questo – dopo il tentativo di Enrico Berlinguer (anni 70) di ottenere un diverso atteggiamento della sinistra italiana verso fede e Chiesa, le cose sono andate solo peggiorando, mentre la Chiesa comunque, a guardarsi attorno con occhi aperti, continua la sua vita. Ridono, Fo, Serra & Co., ma talora "la mossa" è in realtà un suicidio…
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