martedì 23 novembre 2010
Nel libro presentato oggi Benedetto XVI difende Pio XII: «Ha fatto il possibile per salvare delle persone». Un fatto, e l'occasione per qualche «sassolino» nella scarpa. Su "Repubblica" (3/11, p. 28: «I tre falsi nella fiction su Pio XII») Augias approvava l'indignazione di una lettrice: è falso che «i nazisti sono andati via (da Roma, ovviamente) senza sparare un colpo», perché ci furono «via Rasella e le Fosse Ardeatine»! Ma questi sono del marzo 1944, la ritirata dei nazisti da Roma è del giugno successivo e avvenne proprio «senza sparare un colpo»! Ma a "Repubblica" i pregiudizi vanno forte e perciò (5/11, p. 42) per mostrare Pio XII a suo agio con Hitler pubblicano una foto del giovane Pacelli nunzio in Germania con questa didascalia: «Pio XII (sic!) davanti ai soldati del Führer»! Ancora: "Corsera" (3/11, p. 51), Gian Antonio Stella è certo che Pio XII poteva e doveva fare di più, come prova il fatto che «il Patriarca di Bulgaria Stefan intervenne sul re Boris a nome dei vescovi bulgari» contro le leggi antiebraiche e come «ricorda Moni Ovadia neppure un ebreo bulgaro, se non dalle aree direttamente occupate dai nazisti finì ad Auschwitz». Ma Stella dimentica che l'Italia e Roma erano «direttamente occupate dai nazisti»! Ultimo sassolino: spiace leggere " "Il Tempo" (3/11, p. 44) " che per uno storico stimato «la Chiesa cattolica pretende di essere infallibile in due casi: nell'elezione di un Pontefice e nelle proclamazioni dei Santi»! Due casi? Nel primo la cosa è falsa, e nel secondo serve una spiegazione spesso data anche in anni recenti e a firma illustre: «Joseph card. Ratzinger». Proprio invano?
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