La vocina

Una parola ancora sul rumore, sull’insofferenza istintiva che il signor Kenobi
November 20, 2025
Una parola ancora sul rumore, sull’insofferenza istintiva che il signor Kenobi e io nutrivamo verso i discorsi sguaiati, le risate improvvise e insensate, la musica martellante che si insinua in ogni possibile interstizio di silenzio. «Temo che sia tutto voluto, una specie di complotto – commentò una volta, durante un’esecuzione particolarmente fragorosa di Felicità in un cortile affacciato sui Navigli –. Più si alza la voce, meno si corre il rischio di sentire la vocina». Nonostante il fracasso, riuscii a cogliere l’intenzionalità della pausa.
Gli domandai subito a quale vocina si riferisse e lui annuì compiaciuto, come a conferma di un’intesa ormai consolidata. «Quella che, nei momenti più inattesi, ti sussurra che non sei adatto, che non ce la farai, che non sarai mai la persona che ti sforzi di apparire – mi rispose –. Puoi travestirti finché vuoi, puoi fare appello alla moda e al bon ton, puoi rivolgerti a un chirurgo per migliorare il tuo aspetto o prendere lezioni per pronunciare l’inglese in modo meno impacciato, ma la vocina continuerà a non darti tregua. Chi ti credi di essere?, ti dirà. Dove credi di andare?». Allora non c’è scampo, non se ne esce, ribattei. «Oh, sì che se ne esce – concluse il signor Kenobi –. Basta ammettere che la vocina sta dicendo la verità».

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