I sopravvalutati
A proposito di avverbi: vi è mai capitato di soffermarvi sull’espressione “ingiustamente dimenticato”?
A proposito di avverbi: vi è mai capitato di soffermarvi sull’espressione “ingiustamente dimenticato”? È una di quelle clausole passepartout che conferiscono un immediato prestigio a quanti se ne servono, specie se accompagnate da una dose di condiscenda. Questa è gente che se intende, dal talento inappellabile. A me, sinceramente, l’idea è sempre sembrata bizzarra. Sostenere che qualcuno o qualcosa sia ingiustamente dimenticato implica che qualcos’altro, o qualcun altro, sia invece giustamente dimenticato.
Ma a questo punto non è chiaro quale sia il criterio di giudizio e, più ancora, chi sia il giudice incaricato di emettere il verdetto. Chiesi al signor Kenobi se una formula simile fosse presente anche in altre lingue, ma sul punto specifico fu abbastanza evasivo. Gli interessava, però, il concetto generale. «Avrà a che fare anche lei – mi disse – con persone che si ritengono sottovalutate, non apprezzate quanto meriterebbero: per le loro capacità, il loro talento, magari per il loro aspetto fisico». Dovetti ammettere che sì, conoscevo il tipo. «Cerchi di non diventare come loro – mi ammonì il signor Kenobi –. Se mai le passasse per la testa di non aver ottenuto abbastanza, si ripeta che in realtà ha avuto fin troppo. Ritenersi sopravvalutati è una via d’uscita, mi creda».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

