Come la primavera
Ho sempre presupposto che il signor Kenobi fosse innamorato, o che lo fosse stato.
Ho sempre presupposto che il signor Kenobi fosse innamorato, o che lo fosse stato. Abilissimo nel ricordare ogni scampolo di informazione, era straordinariamente riservato quando si trattava di sé. Di tanto in tanto, lasciava cadere qualche accenno, forse per allontanare il sospetto di una evasività deliberata. Mai, in ogni caso, si lasciava andare a rivelazioni di natura sentimentale. Mi ero persuaso che gli piacesse atteggiarsi a pellegrino, se non addirittura a eremita. In fondo, anche l’Obi-Wan Kenobi di Star Wars si è ritirato nella sua Tebaide, no? Una volta, però, riuscì a stupirmi. Nell’e-mail mi raccontava di trovarsi a Toronto, nel pieno di un inverno particolarmente rigido.
«C’è neve dappertutto – scriveva –, neve e vento ancora più freddo della neve. Ma anche qui si vedono ragazze che camminano come la primavera». L’espressione non aveva nulla di malizioso, era come se il signor Kenobi stesse ammirando un paesaggio o un passo di danza. Le sue parole descrivevano qualcosa di indescrivibile, ma nello stesso tempo non corrispondevano all’uomo che ritenevo di conoscere. Forse era una citazione di cui continuo a ignorare la fonte. Forse il signor Kenobi stava pensando alla ragazza che un giorno gli aveva portato la primavera. Forse era la vita che cantava sé stessa.
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