Ricostruiti nella pienezza: l’eredità di don Fulvio

La vita eterna è essere partecipi della vita di Dio stesso nella sua pienezza e la resurrezione è l’azione creatrice che ricostituisce la nostra unità
December 1, 2025
Ricostruiti nella pienezza: l’eredità di don Fulvio
È morto don Fulvio. Io non lo conoscevo bene, nella mia testa era un prete abbastanza giovane, ci eravamo sentiti qualche volta via mail, non ci eravamo mai incontrati di persona, la notizia mi arriva esattamente prima di iniziare questa riflessione. Volevo parlare di resurrezione, di un incontro avuto con un’amica qualche giorno fa in cui mi veniva chiesto, senza troppi giri di parole, di rendere ragione della mia speranza sulla vita eterna, volevo scrivere della fatica che avevo provato nel tentativo di essere credibile a parole, delle immagini che avevo usato e che non reggevano la portata della richiesta, del mio tentativo di giurare credibile e soprattutto infinito l’amore, ma non riesco, metto in pausa l’articolo e cerco online qualche notizia sul prete morto, scopro le sue ultime parole affidate a un giornale diocesano con cui collaborava: “vita eterna non è la stessa cosa della resurrezione, la vita eterna è essere partecipi della vita di Dio stesso nella sua pienezza, al di là del tempo e dello spazio.
La resurrezione è l’azione creatrice che ricostituisce la nostra unità nel nostro corpo in una sua glorificazione”. Mi sembra una definizione bellissima, respiro a fondo e provo a scrivere tenendo nel cuore l’immagine dell’amico prete, lo ascolto, sono parole che chiaramente oggi assumono un valore enorme, e forse è davvero solo la vita, è solo la morte, a dare credibilità alle parole. “La vita eterna è essere partecipi della vita di Dio stesso nella sua pienezza”, questo l’orizzonte ultimo delle cose, questo rende eterno l’amore, perché amare non è altro che sentire di essere partecipi della pienezza divina a cui ogni cosa è chiamata.
E accettare che noi, qui e ora, non siamo pienezza, ma possiamo solo desiderarla. Possiamo liberarla. Penso al brano evangelico della Trasfigurazione, luce eterna scaturita dal cuore del visibile. La resurrezione invece, scriveva sempre don Fulvio è “azione creatrice che ricostruisce la nostra unità”, immagino il suo corpo steso, silenzioso, affidato, morto. Immagino le sue dita intrecciate nell’atto di preghiera, quelle dita che da pochissimi giorni avevano scritto queste parole, avevano scritto la speranza che morire fosse azione creativa e non distruttiva, speranza di essere finalmente ricostruiti nella nostra unità profonda, unica risposta credibile alla dispersione delle nostre vite, alla frammentazione, alla frantumazione che rende così difficile trovare un Senso a quello che siamo. Resurrezione come ricostruzione della nostra unità. Intanto avevo girato la frase di don Fulvio all’amica che mi interrogava sulla resurrezione, “sì vero. Ci ripenserò su”, mi risponde. Grazie don Fulvio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA