Quelle due ciliegine che fanno la torta ancora più dolce

L'incontro con D. e J.: due ragazzi alti, belli, che girano l'Italia in camper perché l'auto non basta. Le visite, quelle mani sul tavolo al posto delle parole, la luce dei genitori: tutto è sapore e meraviglia
November 6, 2025
Quelle due ciliegine che fanno la torta ancora più dolce
Torta al cioccolato con abbondanza di ciliegie e ciliegine / ICP
Sbalordite dalla bellezza e anche dall’altezza di D. e J. con i loro tenaci genitori, abbiamo trascorso una bellissima mattinata incontrando una storia familiare che ha la forma e il significato di due ciliegine sulla torta. Non perché semplicemente decorative, ma perché capaci di far risplendere con un dettaglio una torta già bella di suo. 
Viaggiano in camper D. e J., perché sono due ragazzi bellissimi, alti, da campionato NBA, con difficoltà motoria e necessitano di maggiore spazio rispetto a quello che può garantire una utilitaria. Viaggiano per i loro controlli medici, per visite ottenute dopo lunghe distanze percorse. E nel viaggiare si fermano durante il tragitto per il piacere di conoscere nuovi posti o posti del cuore che si trovano sul tragitto o con qualche piccola deviazione. È qui che noi siamo state meta di una di queste improvvisate deviazioni, prima di far tappa ad Assisi.
Quattro sorrisi travolgenti, che raccontavano nella loro bellezza e nella loro essenzialità la gioia e la fatica di un percorso di vita che di certo non è stato una passeggiata, ma che ha testimoniato fermezza, solidità, dedizione, cura, prossimità. La mamma di D. e J. ci faceva da tramite, poiché lei li capisce dallo sguardo, dal sorriso, da come muovono il capo o da come battono le mani sul tavolo. Poiché questo è il loro modo di comunicare, non hanno l’uso del linguaggio verbale, ma quello del corpo, e con esso ci hanno trasmesso la gioia del nostro incontro. Nei loro viaggi hanno conosciuto molte persone e molti luoghi, ma solo da noi ancora “sconosciute” , si sono lasciati abbracciare, scattare qualche foto, scambiarci dei piccoli doni, due braccialetti di gomma che ancora indosso come segno di amicizia e di continuità.
Una vita totalmente donata nel tempo e nello spazio, quella di due genitori che hanno trovato compleanno dopo compleanno, l’opzione migliore per poter vivere il momento presente, senza pregiudizio, magari qualche volta con maggiore fatica, per poter donare a D. e J. le possibilità "possibili”. E cosi continuano a fare, nella fertilità di giornate dove si studia, si fanno i compiti, si va a scuola, si fa nuoto, qualche passeggiata al parco, pochi ma fedeli amici con cui condividere momenti di “svago”. Tanto c’è da imparare da storie familiari come questa: la dedizione, la tenacia, le scelte possibili che la realtà ci offre, la cura, l’attenzione al dettaglio al particolare, la capacità di trovare un modo unico per gestire tempo e spazio, tutti ingredienti per farcire una torta a strati. Me la immagino alta, di mille colori, compatta, deliziosa, delicata, con in cima, non una ma due ciliegine a fare da faro, perché tutto il resto possa essere visibile, gustato, amato.

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