mercoledì 22 gennaio 2025
Investire di più sulla formazione delle suore, che non sono “di seconda classe”: è l'invito formulato da Francesco ricevendo la Hilton Foundation. «Servire i poveri, non essere le serve di qualcuno»
Papa Francesco saluta alcune religiose in occasione di una udienza generale in Aula Paolo VI

Papa Francesco saluta alcune religiose in occasione di una udienza generale in Aula Paolo VI - foto Siciliani

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«Bisogna superare una mentalità clericale e maschilista» che esclude le suore – e più in generale le donne – dai «ruoli di responsabilità, nelle diocesi, nella Curia, nelle università». E bisogna investire di più nella loro formazione, come invece troppo spesso non accade, «perché si pensa che le suore, e anche le donne, sono “di seconda classe”». Mentre invece «le suore stanno avanti e sanno fare meglio degli uomini». Ma attenzione: «La missione delle suore è di servire gli ultimi, e non di essere le serve di qualcuno». Lo ha detto papa Francesco ricevendo, oggi in udienza, i membri della Hilton Foundation, organizzazione caritativa statunitense non profit.

La denuncia: poveri ed esclusi in aumento. «La missione di promuovere la dignità umana è urgente in un’epoca in cui il numero dei poveri e degli esclusi continua ad aumentare», ha affermato il Pontefice, richiamando l’opera e la missione della Fondazione Conrad Hilton davanti ai componenti del suo consiglio d’amministrazione. «La vostra Fondazione ha dimostrato come la generosità e l’impegno possano trasformare le vite di coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità. Il servizio gratuito nei campi dell’educazione, della salute, dell’assistenza ai rifugiati e della lotta contro la povertà è una testimonianza, una testimonianza concreta di amore e di compassione».

«Cosa sarebbe la Chiesa senza le suorine?» Fra i progetti della Fondazione c’è «il sostegno alle suore», ha sottolineato il Papa. «Conrad Hilton aveva una grande stima delle suore e nel suo testamento ha chiesto alla Fondazione di supportarle nella missione a servizio dei più poveri e degli ultimi. Una volta, mi diceva uno – era un agnostico – è finito in ospedale, e le suorine lo hanno accudito… Si è convertito per quello. E ha detto: cosa sarebbe della Chiesa senza le suorine… è bello! E voi lo state facendo con fedeltà e creatività, specialmente per la formazione e per la cura delle sorelle più anziane». Sorelle che non vanno «mandate all’ospizio», a «morire di tristezza», come troppo spesso accade, ma vanno lasciate «sempre con la gente» e fra i poveri, perché possano sentirsi utili lavorando e prestando servizio «fino alla fine».

Le suore possano studiare e formarsi. «So che collaborate con alcuni Dicasteri vaticani per dare opportunità alle suore di crescere nella professionalità e nella missionarietà. Grazie! – ha proseguito Francesco –. Si è investito poco in questo, assai meno che nella formazione del clero – ha riconosciuto il Pontefice –. È vero, perché si pensa che le suore, e anche le donne, sono “di seconda classe”. Si pensa questo… Non dimenticatevi che dal giorno del Giardino dell’Eden comandano loro… Comandano le donne! È importante che le suore possano studiare e formarsi. Il lavoro alle frontiere, nelle periferie, in mezzo agli ultimi, ha bisogno di persone formate e competenti. E, mi raccomando, la missione delle suore è di servire gli ultimi, e non di essere le serve di qualcuno. Questo deve finire, e voi, come Fondazione state aiutando a portare la Chiesa fuori da questa mentalità clericalista».

Papa Francesco riceve il cosiglio d'amministrazione della Fondazione Conrad Hilton

Papa Francesco riceve il cosiglio d'amministrazione della Fondazione Conrad Hilton - foto Vatican Media

Superare la mentalità clericale e maschilista. «Spesso ci si lamenta che non ci sono abbastanza suore nei ruoli di responsabilità, nelle diocesi, nella Curia e nelle università. È vero – ha affermato il Papa – . Da una parte, è vero, bisogna superare una mentalità clericale e maschilista. Grazie a Dio adesso nella Curia abbiamo una prefetta, del Dicastero per i Religiosi. Abbiamo una vice-governatrice dello Stato vaticano che a marzo diventerà governatrice. Abbiamo tre suore nell’équipe di coloro che scelgono i vescovi, e che danno il voto. Abbiamo la sotto-segretario di monsignor Piccinotti all’Apsa: una suora che ha due lauree in economia. Grazie a Dio le suore stanno avanti e sanno fare meglio degli uomini. È così… perché hanno quella capacità di fare le cose, le donne, e le suorine. Ho anche sentito vescovi dire: io vorrei nominare suore in alcuni uffici della diocesi, ma le loro superiore non le lasciano andare. No, per favore, lasciatele andare. Allora dico alle superiore: siate generose, abbiate il respiro della Chiesa universale e di una missione che supera i confini del vostro Istituto».

Mai più esclusi, ma fratelli e sorelle. Infine, ringraziando la Fondazione Conrad Hilton per il suo «lavoro instancabile»: «Insieme possiamo costruire un mondo in cui ogni persona, qualunque sia la sua origine o la sua situazione, possa vivere con dignità. Insieme possiamo aiutarci ad accendere la speranza nei cuori di chi si sente solo e abbandonato. Compassione, vicinanza, tenerezza: non dimenticate queste tre parole. Compassione, vicinanza, tenerezza: sono i tre attributi di Dio. Dio è compassionevole, Dio è vicino, Dio è tenero. Sogno un mondo in cui gli scartati, gli esclusi, le persone emarginate possano essere i protagonisti di un cambiamento sociale di cui abbiamo molto bisogno, per vivere da fratelli e sorelle».


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