venerdì 23 febbraio 2024
Deciso il tema della Giornata del migrante e del rifugiato che sarà celebrata Domenica 29 settembre. L'importanza di procedere sinodalmente. Con la persona che bussa al nostro cuore c'è il Signore
Il Papa con un gruppo di giovani rifugiati di diversa nazionalità

Il Papa con un gruppo di giovani rifugiati di diversa nazionalità - Vatican media

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«Dio cammina con il suo popolo». È il tema del Messaggio scelto dal Papa per la 110ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che sarà celebrata Domenica 29 settembre 2024. Come riferisce il Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale nella sua riflessione il Pontefice si focalizza sulla dimensione itinerante della Chiesa, con uno sguardo particolare rivolto ai fratelli e sorelle migranti, che sono icona contemporanea della Chiesa in cammino.
Francesco in particolare sottolinea l’importanza di camminare insieme, sinodalmente, superando ogni ostacolo e minaccia, per raggiungere la vera patria. Durante il tragitto, ovunque ci si trovi, è essenziale riconoscere la presenza di Dio che cammina con il suo popolo, assicurandogli guida e protezione ad ogni passo.
Perciò il punto di partenza è riconoscere il Signore presente nel suo popolo, Emmanuele che, in ogni migrante, bussa alla porta del nostro cuore e si offre all’incontro.
La Giornata del migrante è stata istituita nel dicembre 1914, a pochi mesi dall’inizio del pontificato di Papa Benedetto XV, per rendere solidale la Chiesa nei confronti delle migliaia di emigranti italiani che all’inizio del ventesimo secolo cercavano lavoro e condizioni di vita migliori in altri Paesi in Europa, America e Australia. L’invito era a sostenere spiritualmente ed economicamente le opere pastorali che si interessavano di aiutare gli emigranti italiani.
Nel 1952 il sostegno della Chiesa si amplia anche ai migranti di altre nazionalità trasformando la Giornata da nazionale a mondiale, mentre nel 2004 l’istruzione “Erga migrantes caritas Christi” del Pontificio Consiglio per della pastorale per i migranti e gli itineranti estende la Giornata anche ai rifugiati stabilendo che «al fiine di sensibilizzare tutti i fedeli ai doveri di fraternità e di carità nei confronti dei migranti, e per raccogliere gli aiuti economici necessari per adempiere gli obblighi pastorali con i migranti stessi, le Conferenze Episcopali e le rispettive strutture gerarchiche delle Chiese orientali cattoliche fissino la data di una ‘Giornata (o Settimana) del migrante e del rifugiato’ nel periodo e nel modo che le circostanze locali suggeriscono, anche se in futuro si auspica ovunque una celebrazione in data unica».


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