lunedì 13 gennaio 2020
Battezzare un figlio è un atto di giustizia per lui, curate che crescano con la forza dello Spirito Santo. All’Angelus: non pavoneggiarsi, l’umiltà di Gesù è la via del cristiano
Il Papa: è importante essere battezzati da bambini

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Papa Francesco battezza 32 bimbi nella Cappella Sistina e invita le mamme a non farsi 'intimidire' dalla solennità della Cappella Sistina e ad allattarli se hanno fame. Gli abitini scomodi della festa, la fame, il caldo: "E' sufficiente che uno dia il 'la' e si farà il concerto", ha detto il Papa invitando i genitori dei piccoli che devono essere battezzati a togliere loro qualche indumento.

Battezzare un figlio è un atto di giustizia, per lui. E perché? Perché noi nel Battesimo gli diamo un tesoro, noi nel Battesimo gli diamo un pegno: lo Spirito Santo. Il bambino esce con la forza dello Spirito dentro: lo Spirito che lo difenderà, lo aiuterà, durante tutta la vita. Per questo è così importante battezzarli da bambini perché crescano con la forza dello Spirito Santo. Questo è il messaggio che io vorrei darvi oggi. Voi portate i vostri figli oggi con lo Spirito Santo dentro e curate che crescano con la luce, con la forza dello Spirito Santo, così la catechesi, l’aiuto, l’insegnamento, gli esempi che voi darete in casa vostra...

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Il Papa raccomanda poi ai genitori di non spaventarsi se i bambini presenti dovessero cominciare a piangere, perché non sono abituati - nota - a venire alla Sistina, a stare in un ambiente un po’ caldo, a essere vestiti come per la bella festa di oggi e potrebbero sentirsi un po’ a disagio. “Ancora il concerto non è cominciato” - avverte riferendosi al pianto dei piccoli - ma incomincerà uno, poi un'altro:

Non spaventarsi, lasciate piangere e gridare i bambini. Ma piuttosto, se il tuo bambino piange e si lamenta, forse è perché ha troppo caldo: togliete qualcosa; o perché ha fame: allattalo, qui, sì, sempre in pace. Una cosa che ho detto anche l’anno scorso: loro hanno una dimensione “corale”: è sufficiente che uno dia il “la” e incominciano tutti, e si farà il concerto. Non spaventarsi. È una bella predica quando piange un bambino in chiesa, è una bella predica. Fate in modo che si senta bene e andiamo avanti.

Reuters


Emozione e gioia si percepiscono particolarmente quando i genitori si avvicinano al fonte battesimale e salgono sulla pedana anche con eventuali fratellini. Il Papa scandisce uno ad uno i nomi dei neonati, in un giorno così importante per la loro vita. Diverse volte infatti Papa Francesco ha esortato a ricordare la data del proprio Battesimo, fissandola nel cuore, perché è quando si è nati alla vita della fede.


All'angelus: non pavoneggiarsi, l’umiltà di Gesù è la via del cristiano

Nella Festa del Battesimo di Gesù, “riscopriamo il nostro Battesimo”, del quale spesso non ricordiamo la data, al contrario di quella della nascita. L’invito di Papa Francesco all’Angelus è quindi quello “di festeggiare nel cuore la data del Battesimo ogni anno”, perché questo “è un dovere di giustizia verso il Signore che è stato tanto buono con noi”.

Come Gesù “è il Figlio amato del Padre”, spiega Francesco, anche noi “rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo sappiamo di essere figli amati", "fratelli di tanti altri fratelli, investiti di una grande missione per testimoniare e annunziare a tutti gli uomini l’amore sconfinato del Padre”. Il Padre infatti, ricorda Papa Francesco all’Angelus, pone in Gesù il suo compiacimento, mentre lo Spirito scende su di Lui al momento del Battesimo nel fiume Giordano.

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Il Messia, sottolinea Francesco, “non ha bisogno di essere purificato” perché è Lui che purifica, e la Sua decisione di ricevere il Sacramento sorprende il Battista:

Ma Dio è il Santo, le sue vie non sono le nostre, è Gesù è la Via di Dio, una via imprevedibile. Ricordiamo che Dio è il Dio delle sorprese.

Per Giovanni la distanza fra lui e Gesù era “abissale, incolmabile”, tanto da non essere degno di portargli i sandali. “Il Figlio di Dio” tuttavia, ribadisce ancora il Papa, “è venuto proprio per colmare la distanza fra l’uomo e Dio”. “Se Gesù è tutto dalla parte di Dio”, infatti, “è anche tutto dalla parte dell’uomo, e riunisce ciò che era diviso”:

Il Messia chiede di essere battezzato, perché si compia ogni giustizia, si realizzi cioè il disegno del Padre che passa attraverso la via dell’obbedienza filiale e della solidarietà con l’uomo fragile e peccatore. È la via dell’umiltà e della piena vicinanza di Dio ai suoi figli.

Un atteggiamento mite, semplice, rispettoso, “della moderazione e del nascondimento”, che è “richiesto anche oggi ai discepoli del Signore", che molto spesso invece si vantano.

Non è un buon discepolo quello che si pavoneggia. Il buon discepolo è l’umile, il mite, quello che fa bene senza farsi vedere. Nell’azione missionaria, la comunità cristiana è chiamata ad andare incontro agli altri sempre proponendo e non imponendo, dando testimonianza, condividendo la vita concreta della gente.

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