venerdì 7 settembre 2018
Parlando all'Associazione genitori, Francesco sottolinea l'importanza che la famiglia non sia lasciata sola nella sua missione educativa. E racconta «Quando dissi una cosa brutta alla maestra...»
Il Papa ai genitori: rilanciare l'alleanza educativa con gli insegnanti
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Sostenere e rilanciare l’alleanza educativa tra scuola e famiglia. È l’invito rinnovato dal Papa durante l’udienza all’Associazione italiana genitori (Age) ricevuta in Aula Nervi in occasione del 50° di fondazione. IL TESTO DEL DISCORSO

Non solo critiche ma stimoli reciproci

Oggi infatti, quando si parla di alleanza educativa – ha detto Francesco – «lo si fa soprattutto per denunciare il suo venir meno: la famiglia non apprezza più come un tempo il lavoro degli insegnanti e questi avvertono come una fastidiosa invadenza la presenza dei genitori nelle scuole, finendo per tenerli ai margini o considerarli avversari». Una situazione che va cambiata. E per riuscirci «occorre che qualcuno faccia il primo passo, vincendo il timore dell’altro e tendendo la mano con generosità». Di qui il richiamo a «coltivare e alimentare sempre la fiducia nei confronti della scuola e degli insegnanti», senza di loro infatti il rischio è «rimanere soli nell’azione educativa ed essere sempre meno in grado di fronteggiare le nuove sfide educative che vengono dalla cultura contemporanea, dalla società, dai mass media, dalle nuove tecnologie. Gli insegnanti sono come voi impegnati ogni giorno nel servizio educativo ai vostri figli. Se è giusto lamentare gli eventuali limiti della loro azione, è doveroso stimarli come i più preziosi alleati nell’impresa educativa che insieme portate avanti».

Insieme per il bene dei ragazzi

Un alleanza per il bene dei ragazzi che vede direttamente impegnata anche la Chiesa che – ha aggiunto il Pontefice rivolgendosi all’Age – vi invito a sentire sempre al vostro fianco nella missione di educare i vostri figli e di rendere tutta la società un luogo a misura di famiglia, affinché ogni persona sia accolta, accompagnata, orientata verso i veri valori e messa in grado di dare il meglio di sé per la crescita comune. Avete dunque una doppia forza: quella che vi deriva dall’essere associazione, ossia persone che si uniscono non contro qualcuno ma per il bene di tutti, e la forza che ricevete dal vostro legame con la comunità cristiana, in cui trovate ispirazione, fiducia, sostegno».

«Quando a 10 anni dissi una cosa brutta alla maestra... »

A braccio poi il Papa ha raccontato un aneddoto: «Io avevo dieci anni - ha raccontato - e ho detto una cosa brutta alla maestra. La maestra ha chiamato mia mamma: il giorno dopo è venuta mia mamma, si sono incontrate, hanno parlato, e poi mi ha chiamato, e davanti alla maestra mi ha rimproverato, la mamma, e ha detto "chiedi scusa alla maestra". Io l'ho fatto. E ha aggiunto, "bacia la maestra". L'ho fatto, e sono arrivato a casa felice, pensando "è finita la storia"». «No, non era finita - ha aggiunto, suscitando le risate dei presenti -: il secondo capitolo è stato quando sono arrivato a casa. Questo si chiama collaborazione nell'educazione di un figlio fra la famiglia e gli insegnanti».

Age, cinquant'anni di storia

L’Age, come informa il sito dell’Associazione, è nata nel 1968 dalla decisione di genitori, coordinati da Ennio Rosini, e oggi riunisce in federazione oltre duecento associazioni locali di genitori, rappresentative di tutte le regioni italiane.

Le associazioni Age raccolgono gruppi di genitori che, ispirandosi ai valori della Costituzione italiana, alle Dichiarazioni internazionali dei Diritti dell’Uomo e del Fanciullo e all’etica cristiana, intendono partecipare alla vita scolastica e sociale per fare della famiglia un soggetto politico, perché educare richiede “competenza” e perché associazione vuol dire superamento della solitudine, ricchezza progettuale, forza di intervento, partecipazione democratica, animazione sociale e capacità di incidere.

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