mercoledì 19 marzo 2025
Lo afferma il bollettino medico del 19 marzo. L'infezione è sotto controllo e i valori ematici sono nella norma, aggiunge la Santa Santa. A Francesco il saluto di Benigni su Rai1 e di Lino Banfi.
Una suggestiva immagine del piazzale d'ingresso del Gemelli

Una suggestiva immagine del piazzale d'ingresso del Gemelli - ANSA

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Ancora buone notizie dal Gemelli. E questa volta nel bollettino medico giunto a quattro giorni di distanza dal precedente di sabato scorso. "Le condizioni cliniche del Santo Padre si confermano in miglioramento - si legge nel breve testo diffuso questa sera, 19 marzo, dalla Sala Stampa della Santa Sede -. Il Santo Padre ha sospeso la ventilazione meccanica non invasiva e ridotto anche la necessità dell'ossigenoterapia ad alti flussi. Continuano i progressi della fisioterapia motoria e respiratoria". "Questa mattina - aggiunge il comunicato - nella solennità di San Giuseppe il Santo Padre ha concelebrato la Santa Messa".

"La polmonite è sotto controllo, ma non è eliminata. E i valori ematici sono nelle norma. Il Papa continua ad essere sfebbrato", aggiunge la Sala Stampa, anche se viene confermato che l'uscita dall'ospedale non è imminente. Ma a riprova dei passi avanti compiuti da Francesco, verranno diradate nei prossimi giorni le comunicazioni sulla sua salute. Domani sarà il primo giorno senza comunicati di nessun tipo (salvo imprevisti), venerdì sarà la Sala Stampa a riferire come sta il Papa e nel fine settimana non ci saranno ulteriori comunicazioni (salvo cose straordinarie). Il prossimo bollettino medico non prima di lunedì, viene sottolineato. Analogamente, per quanto riguarda i riti della Settimana Santa, nessuna decisione è stata ancora presa.

La giornata - trascorsa tra preghiere, cure fisioterapiche e un po' di lavoro - era iniziata con gli auguri del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il dodicesimo anniversario dell’inizio del ministero petrino, all’inizio della giornata di ieri: «La Sua voce è e resta più che mai necessaria». E poi la pubblicazione della catechesi del mercoledì, con l’inizio di un nuovo ciclo e del Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, con l’incoraggiamento ai giovani a seguire l’esempio dei loro coetanei santi (Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati, ad esempio), per non smarrirsi nelle angosce del mondo (di entrambi i testi riferiamo più ampiamente a parte, così come delle parole del Capo dello Stato). Infine, appunto, il bollettino medico.

È stata dunque una giornata vivace quella di oggi per il papa Francesco, la 34.ma trascorsa al Policlinico Gemelli dall’inizio della degenza. Papa Francesco scelse di dare inizio pubblicamente al suo servizio alla Chiesa universale nel giorno di San Giuseppe del 2013. Al casto sposo di Maria e padre putativo di Gesù è sempre stato devoto, al punto di raccontare in più occasioni che quando deve decidere qualcosa di importante, è solito mettere un biglietto sotto una statuina di san Giuseppe dormiente che tiene sulla propria scrivania. È noto infatti che, secondo il racconto evangelico, il santo prese la decisione di non ripudiare Maria incinta, dopo aver ascoltato in sogno la voce dell’angelo che gli rivelava la gravidanza soprannaturale della Vergine.

Non è difficile immaginare, dunque, che anche nei momenti di preghiera di questo 19 marzo il Papa si sia rivolto al custode della Sacra Famiglia, al cui esempio dedicò l’omelia di quel giorno di dodici anni fa.
E le preghiere per il Papa non sono certo diminuite al Gemelli, come in tutte le chiese. Il Tribunale della Rota Romana ha animato alle 19.30 a Piazza San Pietro, il rosario per la salute di Francesco. A guidare la preghiera è stato il decano della Rota, monsignor Alejandro Arellano Cedillo.

Un saluto straordinario il Papa lo ha ricevuto da Roberto Benigni in diretta su Rai1. "Saluto il presidente della Repubblica, so che ci sta guardando - ha detto l'attore aprendo il suo show Il Sogno -. E come non salutare Sua Santità papa Francesco, che guarisca presto. Ieri ha detto una frase che mi ha commosso, bisogna disarmare le parole per disarmare le menti e la terra. Che papa meraviglioso che abbiamo".

Anche l’attore Lino Banfi non ha mancato di far giungere il suo incoraggiamento al Pontefice, di cui è coetaneo e amico. In versi, pubblicati su Famiglia Cristiana, scrive: «Per i Paesi martoriati in guerra ha fatto abbastanza… ora un po' di riposo a Santa Marta, nella sua stanza! / Non potrà fare certo tutte le cose come ha fatto fin'adesso, / ma anche stando seduto, se ne fanno tante lo stesso». «Vamos! Si torna a Santa Marta», auspica Banfi.

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