sabato 12 dicembre 2015
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Verbum caro fastumesSi l’è nato un bel bambìbianco rosso e piccolìbambi bambi o bambinellocosì vago e così belocosa siete d’un bel visola beltà del Paradisola sua mamma cosa la favala stringeva i suoi magnìCito cito non parlarebambi bambi bambinellobianco rosso e risolinosi l’è nato un bel bambinoCito cito non parlarebambi bambi bambinelloincoronatus sesverbum caro fastumesQuesta giocosa filastrocca infantile che utilizza anche forme di latino 'maccheronico' è tratta dalle raccolte di Antonio Tiraboschi (1838 - 1883). Studioso e cultore di tradizioni popolari, il Tiraboschi si dedicò a raccogliere testimonianze orali su termini e allocuzioni, detti e proverbi, fiabe e leggende, canzoni e cantilene dell’area bergamasca. Nella sua pubblicazione sugli Usi di Natale nel Bergamasco (1878) il Tiraboschi descrive il Baghet, la tipica cornamusa alpina composta da una canna per la melodia e una per il bordone, come lo strumento identificativo della cultura popolare locale. Utilizzato durante il periodo natalizio per accompagnare i canti della 'pastorella' fra cui anche questo tipo di filastrocca, il Baghet è diffuso nell’area bergamasca sin dal quattrocento, come è testimoniato da alcuni affreschi fra cui 'L’albero della vita di san Bonaventura' situato nella Chiesa di Santa Maria Maggiore in Città Alta a Bergamo. Caduto dall’uso a partire dagli anni Cinquanta, negli ultimi tempi lo strumento sta vivendo una nuova stagione di interesse grazie al lavoro di numerosi musicisti lombardi fra cui Valter Biella.
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