mercoledì 8 ottobre 2014
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Quest’anno insegno in una scuola nuova, un liceo scientifico in provincia. L’istituto è ospitato in un edificio piuttosto recente, gli ambienti sono ampi e luminosi, da quest’anno ci sono le Lim (lavagne interattive multimediali) in tutte le aule. Il problema è però la manutenzione delle piccole cose. Mi sono sempre chiesto perché in ogni hotel esiste un "manutentore", il quale raggiunge solerte la tua camera appena segnali che una lampadina è fulminata, mentre nelle scuole statali questa figura non esiste. Non che il manutentore debba essere assunto in aggiunta agli organici esistenti, ma non vedo perché tra i "collaboratori scolastici" (quelli che una volta si chiamavano bidelli) non possa essere individuata una figura capace di piccoli lavori di riparazione.Nella mia scuola alcuni problemini ci sono: qualche porta che non si chiude, qualche sedia sconnessa, qualche banco traballante, il dispenser del sapone rotto. E molte tapparelle bloccate. È brutto fare lezione in una bella giornata di sole con le veneziane abbassate e i neon accesi. Sono stati gli stessi ragazzi di una prima a lamentarsene con me. Così ho colto lo spunto per insegnare come si scrive una lettera di "segnalazione guasto". Insieme abbiamo buttato giù una letterina un po’ formale: «Gentile Preside, con la presente siamo a segnalarle un problema relativo alla nostra aula (1C-stanza L122). Entrambe le veneziane sono non funzionanti e manca parte dei bastoni per alzarle e abbassarle. Ciò impedisce la regolazione della luce proveniente dall’esterno, in alcune circostanze costringendoci ad utilizzare l’illuminazione artificiale (con inutile dispendio di corrente elettrica) e, quando c’è il sole, rendendo difficoltosa la visione della Lim. Fiduciosi nella sua attenzione, le porgiamo i nostri saluti più cordiali. Le alunne e gli alunni della classe 1C».Spero che il preside li prenda in considerazione. Perché ho spiegato loro che nel momento in cui si chiede alla scuola di curare gli spazi comuni, questi ultimi devono essere rispettati da tutti, evitando quei gesti purtroppo diffusi tra gli studenti, come incidere i banchi o scrivere sui muri. Avendo insegnato in diverse scuole, ho visto che più gli ambienti sono puliti e decorosi, meno gli alunni tendono ad atti di vandalismo o di maleducazione. La "buona scuola" che sta a cuore al premier Matteo Renzi passa anche dalla cura dei luoghi. Che è la prima lezione di educazione civica.
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