lunedì 20 ottobre 2014
COMMENTA E CONDIVIDI
​«La Chiesa è coerente con se stessa sia quando ritiene lecito il ricorso ai periodi infecondi, sia quando condanna come sempre illecito l’uso dei mezzi direttamente contrari alla fecondazione». Quando 46 anni fa Paolo VI scrisse questa frase dell’enciclica Humanae Vitae (n.16, "Liceità del ricorso ai periodi infecondi") non sapeva che la sua decisione avrebbe prodotto due risultati di cui vediamo ancora oggi gli effetti. Il primo, del tutto positivo, anzi profetico, perché esplicitamente desiderato dal Papa, ha aperto la strada all’approfondimento scientifico sui metodi naturali per la regolazione della fertilità. Il secondo, più ambivalente perché non voluto, ha determinato l’annessione d’ufficio dei "metodi" alle scelte che certo laicismo becero continua a bollare come "confessionali", quindi - secondo questa visione – umanamente grette e scientificamente superate. Quanto questo approccio sia frutto di un pregiudizio quasi incoercibile e non tenga conto di tutta una serie di evidenze scientifiche che in questi decenni sono andati affermandosi in modo nettissimo e  trasversale, lo dimostra il documento firmato da undici primari delle cattedre di Ginecologia e Ostetricia di tutte le Università romane.Al termine di un convegno sull’attualità della Humanae Vitae, in occasione della beatificazione di papa Montini, i docenti hanno avvertito la necessità di riconoscere «come i metodi naturali per la conoscenza della fertilità della donna riservano un particolare interesse e abbiano un loro oggettivo spazio nell’attività diagnostica e clinica». Ma non solo. Si impegnano a diffondere la conoscenza dei metodi naturali dal punto di vista didattico e ad avviare ricerche finalizzate a «comprendere gli intimi meccanismi biologici coinvolti per lo studio del complesso processo della fertilità». Pronunciamento autorevole e significativo, anche per la ricorrenza in cui è stato espresso, ma che non sorprende chi – come gli esperti impegnati nella Confederazione italiana dei Centri per la regolazione naturale della fertilità – hanno in questi anni dedicato tempo e fatiche alla diffusione e allo studio dei "metodi".Proprio alla luce di questa mole imponente di approfondimenti, condotti in tutto il mondo, anche e soprattutto in ambienti laici, oggi nessuno tra gli esperti mette in dubbio il rigore scientifico dei "metodi". Sottolineatura importante ma parziale, molto parziale, di fronte alla ricchezza di un approccio di conoscenza che è soprattutto antropologica, relazionale e umana. La biologia, pur importante, arriva solo dopo. I "metodi" non sono un’alternativa naturale alla contraccezione, ma sono uno stile di vita per vivere in pienezza la verità dell’amore coniugale. Tanto è vero che in questi giorni al Sinodo, nello sforzo di approfondire la portata autentica della sessualità nella coppia, i metodi naturali sono stati indicati come scelta di equilibrio in alternativa all’erotismo malato che ormai troppo spesso inquina le relazioni sentimentali, dentro e fuori il matrimonio. Inoltre, la promozione dei metodi naturali, permette di chiarire senza equivoci la verità del maschile e del femminile alla luce di un’evidenza naturale che non ammette interpretazioni ideologiche. La ciclicità della fisiologia femminile si integra con la linearità maschile in un dialogo profondo che si nutre di tenerezza e delicatezza, e dimostra come la reciproca valorizzazione – rispetto ad altri tipi di relazioni – non solo è premessa di fertilità, ma aprendosi alla prospettiva del dono delinea la grandezza dell’essere umano e fonda un principio di civiltà.Negare la radice culturale, biologica e antropologica della differenza tra maschile e femminile sostituendola con la falsificante idea dell’orientamento sessuale – come vorrebbero le teorie del "gender" – non solo è pretesa scientificamente insostenibile, ma rischia di minare alla base i fondamenti su cui si regge il nostro patto sociale. Ecco perché salvaguardare la natura autentica dell’amore secondo la prospettiva dei "metodi", quale espressione piena della natura umana, è scelta di libertà e di benessere integrale.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: