giovedì 28 ottobre 2010
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Caro direttore, finalmente un po’ di chiarezza! Ogni italiano di buon senso si chiedeva (inutilmente) cosa c’è davvero dietro gli scontri di Terzigno. Possibile che tutta Italia sappia gestire i propri rifiuti, mentre ogni anno in Campania scoppia una vera guerra? Domande che continuiamo a porci, senza che tivù, giornali e talk show ci diano spiegazioni plausibili. Avvenire in tre giorni è andato a fondo della cosa e con coraggio, senza remore, ci ha spiegato tutto. Finalmente con logica e credibilità!Complimenti soprattutto al reportage che oggi – il 27 ottobre, ndr –, a firma Pino Ciociola, ci spalanca gli occhi: picchiatori prezzolati dalla camorra per «liberare» altre zone dalle forze dell’ordine, camion dati alle fiamme per poter utilizzare i propri (pieni però per tre quarti di rifiuti pericolosi). Adesso tutto torna e il lettore non si sente più preso in giro. Grazie per la franchezza e la professionalità.

Claudio Vecce (campano a Milano)

Non stiamo facendo altro che il nostro lavoro di giornalisti, gentile signor Vecce. Giorno dopo giorno, scrutando i fatti, ascoltando chi a sua volta i fatti li scruta con profondità e continuità, raccogliendo e incrociando informazioni e verificandole sul campo. Il lavoro di Pino Ciociola e degli altri colleghi, a cominciare da Valeria Chianese, che seguono con rigorosa professionalità e con passione civile il "caso monnezza" è efficace e utile per questo. Non è mai facile guardare dentro i fumi di una "battaglia", ma ne vale sempre la pena. Grazie per aver condiviso con lucidità il nostro sguardo, caro amico. E per il suo vibrante incoraggiamento. (mt)
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