La logica velenosa e autolesionista dell'avversario solo come nemico
mercoledì 19 agosto 2020

Caro direttore, Matteo Salvini ha auspicato l’arresto del premier Conte; due anni fa Luigi Di Maio chiedeva – salvo poi ricredersi totalmente – l’impeachment per il presidente Mattarella. Al confronto politico, anche duro, si è sostituita una rabbiosa tifoseria che prescinde dal merito delle questioni e delegittima le istituzioni, considerando l’avversario sempre e solo un 'nemico'. Neppure davanti alla drammatica ed efficace gestione della pandemia, in cui l’Italia è stata elogiata dagli scienziati più autorevoli di tutto il mondo, il leader leghista ha modificato il suo atteggiamento, ponendosi sullo stesso livello di quel quotidiano che in prima pagina aveva scritto 'Il Governo favorisce la strage', salvo poi sostenere che la pandemia non esisteva... Fortunatamente, molti amministratori locali non seguono questa logica manichea, privilegiando un approccio pragmatico volto alla risoluzione dei problemi, senza rinunciare alle proprie peculiarità politiche e ideali. Bonaccini in Emilia Romagna e Zaia in Veneto rappresentano due esempi che la classe politica nazionale dovrebbe seguire.

Bruno Cassinari Piacenza


Sono d’accordo con lei, gentile e caro amico. La battaglia d’idee è una cosa seria e necessaria in una società civile e in un sistema democratico. In un mondo in cui le cose storte e gravi non mancano, persino l’inimicizia, nel senso della chiara scelta di campo, del 'no' risoluto a ciò che è disumano e orrendo, può essere altrettanto necessaria. Ma la caricatura della lotta schietta contro il male, anche a colpi di falsità e manipolazioni della realtà, che in questi ultimi tre decenni abbiamo visto mettere in scena da certi politici (di ogni colore) nei confronti di altri, secondo il copione del 'nemico', è davvero desolante e persino devastante. Continuiamo a raccogliere i frutti avvelenati di questa semina. Il più diffuso e marcescente è il discredito delle istituzioni poste a presidio della libertà di tutti e la sfiducia verso la politica. E questo è un veleno molto pericoloso.

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