mercoledì 8 maggio 2013
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Come sarà la Gmg "stile Francesco"? A prima vista, missionaria, spalancata all’ascolto degli ultimi, mariana, intrisa di gioia e di preghiera, e soprattutto molto intensa. Del programma ufficiale del «viaggio apostolico di Sua Santità Francesco a Rio de Janeiro in occasione della XXVIII Giornata mondiale della gioventù», diffuso ieri dalla Santa Sede, spicca la sequenza serrata di appuntamenti ai quali prenderà parte il Papa: si contano ben più di venti momenti pubblici e 15 tra omelie e discorsi in 7 giorni di permanenza in Brasile, tra la megalopoli carioca e il santuario mariano di Aparecida. Un tour de force per un pastore che non solo parla ai giovani da cuore a cuore ma vuole chiaramente stare in mezzo a loro il più possibile, riprendendo il programma essenziale ritagliato su Benedetto XVI (che ricalca quello di Madrid 2011 e che aveva reso quella Giornata assolutamente memorabile) e ampliandolo fino a ricomprendere tre momenti di grande significato e di immaginabile impatto sui giovani, e non solo: le visite a un grande ospedale e a una favela e l’incontro con alcuni giovani detenuti. Colpisce la volontà di Papa Francesco di ricalcare lo spartito tradizionale delle ultime Giornate mondiali, senza stravolgere un impianto che ha una sua comprovata efficacia: la festa di accoglienza dei giovani nel giorno inaugurale, le confessioni, la Via Crucis, il pranzo con alcuni ragazzi di tutto il mondo, la veglia a cielo aperto nella notte che prepara alla Giornata vera e propria, con la Messa conclusiva e, infine, il discorso ai volontari. E in tutto lo spirito del Paese ospitante, della sua storia, della fede che lo anima, dei giovani ai quali la città sede della Gmg alla fine si consegna sempre, felice della loro sorprendente vitalità cristiana. Il Papa, in questo affresco sempre nuovo, è insieme protagonista, direttore d’orchestra, padre, amico, maestro, ispiratore, simbolo. Una presenza che segna un evento globale, ma che non è mai di massa, una voce che in buona sostanza non fa che innescare una reazione pronta a scoccare nel cuore di ciascun giovane. È così che la Giornata mondiale cambia la vita, e non certo per effetto di un bel viaggio in terre esotiche insieme agli amici.Ma dentro il solido ordito di una Gmg "da manuale" esce nitida la firma di Francesco, con gesti forti ai quali va aggiunto l’omaggio alla Vergine nel luogo che ha ospitato l’ultima assemblea dell’episcopato latinoamericano, presente Papa Ratzinger. Nulla va dunque perduto di quel che i giovani conoscono, e che è il risultato di 11 edizioni itineranti nei cinque continenti, da Buenos Aires 1987 (sì, la prima tappa fuori Roma fu proprio in terra bergogliana...) a Madrid due anni fa. Ma c’è in questa edizione brasiliana che spinge nuovamente il nostro sguardo sino ai confini della terra l’«odore del pastore» – ci permettiamo di rovesciare l’ormai celebre espressione di Papa Bergoglio –, il suo passo già così convincente che accompagna di persona i giovani a incontrare le periferie materiali e umane dentro una città dove coabitano miseria e lusso, spreco e inedia, speranza e angoscia. Questo vedranno i giovani, l’umanità di oggi con le sue plateali contraddizioni, una natura ferita che cerca redenzione, e mani generose che gliene portino la voce. Sotto il cielo di Rio forse i pellegrini della Giornata si scopriranno tra le mani un nuovo mandato missionario, per andare incontro all’uomo così com’è, con le sue piaghe esplicite o segrete, che attendono una parola e un gesto di misericordia.Il Papa sin d’ora li incoraggia a seguirlo, e lo fa anche col suo impegno a spendersi senza risparmio dentro le sue giornate brasiliane fitte di impegni, un viaggio per mostrargli Cristo vivo: «I giovani – ha detto loro nella Domenica delle Palme "chiamandoli" a Rio – devono dire al mondo: è buono seguire Gesù; è buono andare con Gesù; è buono il messaggio di Gesù; è buono uscire da se stessi, alle periferie del mondo e dell’esistenza per portare Gesù!». Andare per capire cos’è "buono": ad attendere i giovani c’è ancora Pietro, con le sue reti aperte sul mare di Rio.
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