giovedì 3 settembre 2020
Il nuovo assegno unico e universale sarà calibrato utilizzando lo strumento che pesa redditi e patrimoni. La formula non è segreta, come pensa il lettore. Ma occorre cambiare approccio
Famiglie, l'Isee un indicatore iniquo. Bisogna ripartire dai figli

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Gentile direttore,
l’articolo del professor Rizzolli sull’assegno unico per ogni figlio prende in seria considerazione due problemi: la difficoltà delle famiglie con figli e la mancanza di nascite in Italia. È un articolo molto qualificato che cerca di contemperare due valori egualmente importanti, cioè il valore per la società della nascita di un figlio e l’equità distributiva per l’assegno unico e universale che sarebbe lo strumento per dare peso concreto a questo valore sociale. Avrei solo un appunto da fare e riguarda il criterio con cui si dà l’assegno che è in base all’Isee, un indicatore in realtà non equo: non è calcolato, infatti, in base al reddito familiare diviso per il nume- ro reale dei figli, ma viene diviso per un numero fasullo di figli. Se una famiglia è composta di 5 persone, padre, madre e 3 figli, e ha un reddito 100, l’Isee non è 100 diviso per 5 membri della famiglia, ossia 20, ma 100 diviso un coefficiente sconosciuto eppure inferiore a 5, circa 3,20. Questo nessuno lo dice, ma vi prego di andare a verificarlo. Se si cambiasse l’Isee dividendo il reddito della famiglia per il numero effettivo dei componenti, allora sì che si potrebbe dare a tutti i figli che nascono un assegno universale unico come riconoscimento dello Stato a chi fa nascere un figlio, ed equo perché il numero dei figli sarebbe reale.

Vittorino Bocchi

L’Isee è uno strumento che esiste solo in Italia e il cui scopo dovrebbe essere quello di fotografare la reale condizione economica di una famiglia ai fini dell’accesso a determinate prestazioni sociali. La sigla sta per “Indicatore di situazione economica equivalente”, e come tutti gli strumenti è suscettibile di miglioramenti. La sua formula non è segreta: si ottiene sommando un indicatore del reddito familiare (Isr) con un indicatore del patrimonio (Isp), dividendo poi il risultato per una scala di equivalenza (Se). Anche questa è nota: ad esempio, il primo componente del nucleo vale 1 punto, la coppia 1,57, il primo figlio 0,47 punti, il secondo 0,42... Senza entrare nello specifico, le critiche mosse a questo strumento sono molte e antiche. La principale iniquità riguarda proprio le scale di equivalenza, pensate guardando ai soli costi di mantenimento dei figli, e non anche ai costi per il loro accrescimento. Inoltre le famiglie numerose risultano penalizzate perché i figli dopo il terzo incidono poco, così come la disabilità. È per questo motivo che il Forum delle Associazioni familiari da tempo sponsorizza il Fattore Famiglia, elaborato dall’Afi, che diversi Comuni preferiscono adottare come integrazione all’Isee. Il Fattore Famiglia adotta infatti scale più corrette per “valutare” adulti, bambini, persone portatrici di handicap, minori di 26 anni a carico, insieme ad altre caratteristiche per fotografare meglio la condizione di un nucleo; inoltre rende più facile il controllo dell’elusione fiscale. Un altro dei problemi dell’Isee, mai veramente risolto, riguarda infatti le dichiarazioni infedeli e la difficoltà nel fare verifiche. L’Isee nasce per decidere quali famiglie devono essere oggetto di politiche assistenziali, ma è sempre più spesso usato impropriamente come “riccometro” e anche per fare politiche familiari. Da strumento di inclusione, è così diventato strumento di esclusione. Un altro motivo per cui l’Isee è considerato discriminatorio riguarda il fatto che viene sfoderato solo quando si parla di famiglie con figli, e non per molte altre agevolazioni, come ad esempio i bonus auto, bici, ristrutturazioni, cultura... etc. Sintomo, questo, di un Paese che sulla famiglia e i figli ha uno sguardo quantomeno problematico. Tuttavia l’Isee è solo uno strumento, e come tutti gli strumenti può essere migliorato. Nel momento in cui si decide di usarlo anche per calibrare l’assegno unico e universale per i figli, una revisione sarebbe necessaria.

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