venerdì 8 aprile 2016
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Una grande sinfonia dell’amore cristiano e, insieme, la serena consapevolezza che la risposta alle sfide del nostro tempo e al degrado della famiglia non può essere vinta “solamente insistendo su questioni dottrinali, bioetiche e morali”. Nel riaffermare integralmente il deposito della dottrina, il Papa invita ad aprirsi alla grazia e a usare il balsamo della misericordia, per sostenere le famiglie, consolidare il vincolo degli sposi e riempire di significato le loro vite. Nell’esortazione apostolica Amoris Laetitia sono presenti tutti i temi sui quali il Movimento per la Vita è maggiormente impegnato. Il Papa denuncia come “lacerante contraddizione” il fatto che “la famiglia il luogo dove la vita è generata e curata” diventi il luogo dove la vita viene negata e distrutta”. Il valore inestimabile di ogni vita umana e l’inalienabilità del diritto alla vita fanno si che “in nessun modo è possibile presentare come un diritto sul proprio corpo la possibilità di prendere decisioni nei confronti di tale vita, che è un fine in sé stessa e che non può mai essere oggetto di dominio da parte di un altro essere umano.” Francesco, a nome di tutta la Chiesa, rigetta gli interventi coercitivi degli stati e delle organizzazioni internazionali a favore di contraccezione, sterilizzazione o addirittura aborto. Il papa denuncia che tali misure, “inaccettabili anche in luoghi con alto tasso di natalità” sono contraddittoriamente incoraggiate anche in paesi con tassi di natalità molto bassi. A coloro che operano nelle strutture sanitarie, il papa rammenta “l’obbligo morale dell’obiezione di coscienza”. Allo stesso modo, se il diritto alla morte naturale chiede di evitare “l’accanimento terapeutico e l’eutanasia”, Il papa chiama i cristiani a contrastare fermamente eutanasia e suicidio assistito, considerati “gravi minacce per le famiglie in tutto il mondo”, denunciando la loro legalizzazione in molti Stati. La Chiesa. Al tempo stesso riafferma il dovere di “aiutare le famiglie che si prendono cura dei loro membri anziani e ammalati”, perché soprattutto “nelle società altamente industrializzate, ove il loro numero tende ad aumentare mentre decresce la natalità, essi rischiano di essere percepiti come un peso”. Significativamente il rigetto dell’eutanasia e del suicidio assistito è associati a quello della pena di morte. Constatato che le biotecnologie hanno introdotto nel campo della procreazione umana “la possibilità di manipolare l’atto generativo, rendendolo indipendente dalla relazione sessuale tra uomo e donna”, il papa si preoccupa che “in questo modo, la vita umana e la genitorialità sono divenute realtà componibili e scomponibili, soggette prevalentemente ai desideri di singoli o di coppie”. È anche grazie a questa rivoluzione biotecnologiche che avanza la sfida dell’ideologia gender, che “nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna, prospetta una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia”. Questa ideologia che consegna l’identità umana “ad un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo induce orientamenti legislativi che cercano di imporsi come un pensiero unico in grado di determinare anche l’educazione dei bambini. I volontari del Movimento per la Vita Italiano ringraziano il Santo Padre e tutti i Padri sinodali per il grande lavoro svolto nell’attualizzare la parola di Dio e il costante magistero della Chiesa. A questo grandioso progetto pastorale per rendere la Chiesa più capace di rispondere alle minacce e alle sfide del nostro tempo, il Movimento per la Vita Italiano non farà mancare né il suo impegno culturale, né la sua opera di “ospedale da campo” accanto a tutte le condizioni del nostro tempo la cui vita è a rischio, dal bambino non ancora nato all’anziano, al morente.
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