giovedì 25 giugno 2009
COMMENTA E CONDIVIDI
Droga facile, droga pulita, droga a prezzi stracciati, droga da Terzo Mondo. È uno scenario nuovo, e sempre più preoccupante, quello descritto dal Rapporto mondiale 2009 dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine, presentato ieri. Gli effetti della glo­balizzazione e della crisi incidono sul cambia­mento dei mercati, che vedono un calo o una stasi dei maggiori Paesi occidentali, tradiziona­li consumatori finali, e una forte crescita dei Pae­si del Terzo Mondo. Sia come produzione che, ed è ancora più preoccupante, come consumo. Nuovi mercati da invadere e inquinare, come, ed è una vera sorpresa, l’islamica Arabia Saudi­ta, dove nel 2007 è stato sequestrato un terzo di tutte le amfetamine intercettate nel mondo, più del totale dei due 'giganti' Cina e Stati Uniti. È ancora una volta boom delle droghe sinteti­che, ormai diventate un vero e proprio cam­pionario da piccolo chimico. Una marea di pa­sticche, dai mille colori e dai mille nomi. Quasi da 'fai da te' (si acquista anche su Internet, e sempre in rete si trovano istruzioni per l’auto­produzione). Con un’unica filosofia, quella del­lo sballo facile (in fondo è solo una pasticca...) e pulito. Niente dramma­tico 'buco' dell’ormai veterana eroina. E nean­che quel rito, solitario o collettivo, del tiro di co­ca. La pasticca si butta giù come un bicchiere di whisky o magari insie­me. Dirompente mix di chimica e alcool. In com­pagnia, tra i frastuoni delle discoteche e delle sale giochi, o nelle feste giovanili. Ma anche pri­ma di andare al lavoro. Droga da persone 'nor­mali', con una vita 'normale'. Ma vuota, di sen­so e di valori. Pasticca e fabbrica, pasticca e uf­ficio. Per tirare tardi la sera. Per tornare sveglio e efficiente (si fa per dire...) la mattina. Droga co­me un caffè. Come un cappuccino e cornetto. Niente angoli bui, vicoli e giardinetti. Niente 'acqua e spada' per iniettarsi la brown sugar. Roba davvero d’altri tempi... Un gesto e via, alla luce del sole, e la pasticca fa il suo effetto. In fondo è l’evoluzione della rivo­luzione cocaina, quel 'sono capace di gestire la droga' che ha rovinato, sconquassato, deviato centinaia di migliaia di giovani e meno giovani. L’illusione di poterne uscire quando si vuole. O, addirittura, la convinzione di non entrare in nes­sun tunnel. Droga non più come oblio, autodi­struzione, ma come affermazione o deforma­zione di sé. E così, rimpinzati di pasticche, si corre in auto. E in auto si muore. E si uccide. Pa­sticche come benzina delle baby gang e della violenza urbana, dove ormai luccicano i coltel­li per un nonnulla. Tutto questo la grande criminalità l’ha capito da tempo, diversificando produzione, rotte dei traffici, canali di approvvigionamento e merca­ti. La globalizzazione del male, lo ripetono con preoccupazione magistrati e investigatori, non conosce crisi, anzi ne approfitta. Soprattutto finché c’è domanda, come per le droghe. E nel­le mire dei trafficanti saranno sempre i più de­bolti. Persone e Paesi. Si abbassano i prezzi, si aumenta la 'potenza' del prodotto (è il caso del­la nuova marijuana che, denuncia il Rapporto, sta facendo incrementare i ricoveri), si avvici­nano ragazzi sempre più giovani. E, come av­vertono le Nazioni Unite, si aprono mercati fi­no a poco tempo fa improponibili, sia per cul­tura (vedi l’Islam) che per reddito. Povertà e sot­tosviluppo ma con la pasticca. Nuova invasio­ne dopo quella della coca. «Se l’Europa vuole davvero aiutare l’Africa – so­stiene l’Onu – dovrebbe ridurre il suo appetito per la droga». Invece è un occidente da imitare nel peggio. In fondo è storia antica, come fu l’al­cool per i pellerossa. E poi costa tanto poco... Ma quelli che ci guadagnano sono sempre gli stes­si. Gli affari sono affari, e quello della droga è il più ricco. Lo conferma ad esempio, avverte an­cora l’Onu, «la macabra recrudescenza di vio­lenza in Paesi come il Messico» per la lotta tra i diversi cartelli di narcotrafficanti, ben collegati con le cosche italiane. E lo confermano le dieci grosse operazioni che ieri, in un’unica giorna­ta, hanno colpito forti gruppi di trafficanti in va­rie città. Tra i coinvolti anche politici e apparte­nenti alle Forze dell’ordine. E tanti giovani. Vi­te da pasticche. In Italia come in Estremo O­riente o in Africa.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: